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Cronaca Castelfranco Veneto

Protesi anche: eseguito innovativo intervento al San Giacomo

Eseguito a Castelfranco un intervento ortopedico di avanguardia in una sessantenne calabrese. Presto sarà dimessa senza alcuna complicanza

CASTELFRANCO VENETO - E’ arrivata dalla Calabria nel reparto di Ortopedia del San Giacomo di Castelfranco Veneto la scorsa settimana e, a distanza di pochi giorni, sarà prossimamente dimessa, con due “nuove anche”. Merito dell’équipe di Ortopedia guidata dal dottor Alberto Ricciardi che venerdì scorso ha eseguito il primo intervento di sostituzione protesica bilaterale, un intervento mini-invasivo che permette di intervenire contemporaneamente su entrambi gli arti con un’unica operazione.

La sessantenne soffriva infatti di coxartrosi (artrosi dell’anca) bilaterale e – su suggerimento di un conoscente – ha voluto affidarsi alle cure dell’équipe castellana che ormai da anni utilizza la tecnica Amis (anterior minimally invasive surgery) per la cura dell’artrosi dell’anca. Questa tecnica, ancora poco diffusa in Italia con maggior incidenza nelle regioni del Triveneto, si caratterizza per la conservazione dei muscoli e dei nervi che si trovano lungo il percorso per accedere all’articolazione dell’anca. Negli ultimi 6 anni sono circa 700 gli interventi all’anca eseguiti con questa tecnica a Castelfranco Veneto. Visto anche lo stato di salute buono della signora, il dottor Ricciardi, ha optato per eseguire il duplice intervento in contemporanea, evitando alla donna di dover tornare in Veneto in futuro.

Oltre al fatto che la donna già il giorno seguente era in piedi e poteva iniziare i primi passi, i vantaggi di questa tecnica sono molti. “Innanzitutto – spiega il dottor Ricciardi – il paziente viene sottoposto ad un’unica anestesia, per cui il rischio di complicanze viene ridotto. La donna è entrata in sala operatoria alle 9.15 e alle 11.15 l’intervento era già concluso. Inoltre, vi è un minore trauma chirurgico rispetto ad altre vie di accesso perché non c’è alcuna incisione dei tessuti muscolari che vengono solo spostati per posizionare la protesi. Questo comporta anche una minore perdita di sangue, riduce il rischio di zoppia, e permette di accelerare la riabilitazione”. A questo si aggiunge la ridotta degenza ospedaliera: la donna rimarrà in ospedale ancora per pochi giorni e poi sarà dimessa e potrà iniziare il percorso di riabilitazione qui o in una struttura vicino a casa.

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