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Cronaca Paese

La Provincia dice no alla discarica, naufraga il progetto Mosole a Paese

La giunta provinciale ha bocciato il disegno della nuova discarica di amianto. Ora l'iter della Valutazione di Impatto Ambientale VIA in corso presso la Regione Veneto dovrebbe bloccarsi

I cittadini di Paese cantano vittoria: la Provincia ha detto no alla discarica "Terra".

Il Consiglio Provinciale di Treviso ha bocciato il progetto di discarica di amianto del gruppo Mosole, da sempre osteggiato dai residenti e dalle due amministrazioni comunali che si sono succedute, Mardegan prima e Pietrobon poi.

Dopo nove anni di battaglia i cittadini di Paese hanno vinto - commenta la notizia l'eurodeputato Andrea Zanoni, che con Paeseambiente ha sempre appoggiato comitati e cittadini - Adesso la Regione rispetti la legge e cestini il progetto di Mosole”.

La decisione della Provincia risale a lunedì 9 settembre. Tutti i consiglieri, ad eccezione di Gabrielli, hanno bocciato il progetto, di fronte a una sala gremita.

“Questo è un risultato che dimostra che se i cittadini vogliono difendere la salute dei propri figli e il proprio paese possono farcela anche se dall'altra parte ci sono lobby potentissime come quella dei cavatori e dei rifiuti – attacca Zanoni - Dopo nove anni di lotta continua, i cittadini hanno messo definitivamente la parola fine a questa discarica di rifiuti cancerogeni come l'amianto”.

In base alla legge regionale 11 del 2010 la Provincia interessata, in questo caso quella di Treviso, ha la facoltà di stabilire se consideri “necessaria” una determinata discarica affinché questa possa essere realizzata. Dopo la delibera di lunedì dunque l’iter della Valutazione di Impatto Ambientale VIA in corso presso la Regione Veneto dovrebbe bloccarsi.

“Adesso ci aspettiamo che la Regione applichi la legge e cestini per sempre questo progetto che si è cercato di imporre ai cittadini di Paese”, incalza Zanoni.

“Se non ci fosse stato Paeseambiente, nessuno avrebbe saputo nemmeno che a Paese ci sono già 29 cave e 13 discariche, e il progetto in questione sarebbe già passato da tempo, anche con il placet dell'amministrazione e forse di buona parte del consiglio comunale”, sottolinea Mario Zanardo, portavoce di Paeseambiente, che ha raccolto firme per due petizioni contro questa discarica nel 2005 e nel 2012.

“L'Italia intera deve trasformare in realtà le disposizioni del Parlamento europeo sullo smaltimento dell'amianto solo in discariche per rifiuti pericolosi e sulla sua inertizzazione in appositi centri  di trasformazione - conclude Zanoni - Un grazie a tutte le persone che hanno sottoscritto la petizione e che hanno voluto testimoniare con la loro presenza al Consiglio Provinciale che Paese si è risvegliato e i suoi cittadini non hanno più intenzione di subire passivamente”.

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