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Cronaca Montebelluna / Via Santa Maria in Colle

Chiesa di Santa Maria in Colle: al via il cantiere didattico per rimuovere scritte e graffiti

Prenderà il via prossimamente il progetto di pulizia del sagrato della chiesa montebellunese. Lo scopo è di riportare allo splendore originale alcuni manufatti imbrattati

MONTEBELLUNA L’intervento è stato presentato sabato mattina in Municipio a Montebelluna alla presenza di Marzio Favero, sindaco di Montebelluna, Fausto Bosa, presidente di Confartigianato Asolo-Montebelluna, Don Antonio Genovese, prevosto di Montebelluna, Gianni Maddalon, dirigente scolastico dell’Istituto Einaudi Scarpa, l’ingegner Flavio Gallina, docente di topografia e fotogrammetria all’Istituti Einaudi Scarpa e Francesca Pivato, restauratrice di Arthemisia. L’iniziativa, con l’appoggio dell’amministrazione comunale di Montebelluna e della Curia del Duomo, ha lo scopo di riportare alcuni manufatti antistanti la Chiesa di Santa Maria in Colle a Montebelluna, imbrattati di scritte e graffiti, allo splendore originale, in uno degli angoli più suggestivi del territorio montebellunese.

Il cantiere, oltre ad essere rivolto alla crescita culturale e tecnica degli dell’Istituto Einaudi-Scarpa, motore dell’iniziativa, ha lo scopo di avvicinare la cittadinanza alle problematiche inerenti il degrado degli edifici in ambito storico. L’intervento darà l’opportunità di illustrare ai visitatori del cantiere non solo alcune tecniche e metodologie di pulitura dei materiali lapidei, ma anche quelle relative al trattamento di disinfezione da microrganismi e sistemi di protezione reversibili al fine di salvaguardare i manufatti da possibili futuri atti di vandalismo. Commenta il sindaco, Marzio Favero: “Un grazie a Fausto Bosa perché ha raccolto immediatamente gli appelli mio e del parroco don Antonio Genovese ad intervenire mettendo in movimento la Confartigianato Asolo-Montebelluna".

"E’ da sottolineare che Bosa è un presidente davvero dinamico: l’inizio di questo restauro è, infatti, un gesto di civiltà all’interno della comunità che va a compensare un gesto incivile compiuto in modo  capriccioso e irresponsabile a danno di un patrimonio che appartiene alla Chiesa ma che è percepito da tutti i cittadini di Montebelluna come bene comune importantissimo. La Chiesa di Santa Maria in Colle, con il suo campanile, è uno degli elementi ordinatori più importanti della civiltà. Tutte le strade prossime al centro lo hanno come punto di riferimento e dal sagrato si apre la più bella vista panoramica sul centro di Montebelluna ed è quindi anche un luogo molto visitato da chi ama passeggiare e dalle coppie di morosi, Per il futuro sarà opportuno trovare un accordo per riconoscere un uso pubblico del sagrato al fine di rinforzare ed estendere il sistema di video sorveglianza quale deterrente contro i malintenzionati che compiono danni contro il patrimonio. Ricordo che abbiamo già individuato con le attuali telecamere una persona".

"Auguri quindi di buon lavoro alla restauratrice, Francesca Pivato, e agli studenti dell’Einaudi-Scarpa a cui vanno i complimento per questa voglia di sperimentare una didattica sul campo”. “Abbiamo accolto volentieri l’invito del sindaco di Montebelluna e di don Antonio Genovese mettendo a disposizione le nostre forze e cercando di creare sinergie che, anche in questo caso, hanno l’intento di restituire valore alla comunità”, commenta il presidente di Confartigianato Asolo-Montebelluna, Fausto Bosa. “Ringrazio il Comune, Confartigianato e l’Istituto Einaudi-Scarpa per questo intervento volto a restituire un bel volto al sagrato della Chiesa. Di fronte alle numerose bellezze del nostro territorio, intravvedo un segno educativo in questo progetto, e cioè quello per cui sono dei giovani ad intervenire su un malanno compiuto presumibilmente da altri giovani”, commenta don Antonio Genovese. Spiega la restauratrice, Francesca Pivato: “Sono interessati dall’intervento, sia estetico che conservativo, la mura di cinta in laterizio ed i tavoli e le sedute in pietra d’Istria imbrattate. Sono previste tra fasi di intervento: una prima, prevista nei prossimi giorni, meteo permettendo, con l’applicazione di un biocida sulle pareti da trattare; una fase per la rimozione della sostanza, ed una terza, intorno al 20 febbraio, con l’applicazione di un prodotto disgregante per la rimozione delle scritte”.

Nell’attività tecnica sarà coinvolta una classe quarta del Corso Costruzioni Ambiente e territorio, Cat – spiega l’ingegner Flavio Gallina, docente di topografia e fotogrammetria all’Istituto Einaudi-Scarpa – che si è già dimostrata molto effervescente avendo già lo scorso anno portato avanti un lavoro di rilevamento delle trincee sul Monte Tomba. Questo progetto sarà per i ragazzi un’esperienza complementare rispetto all’attività condotta in classe, con la possibilità di poter contare sulla competenza di due professionisti come la restauratrice Francesca Pivato ed il responsabile dell’area tecnica della Mapei, Cristiano Bordignon, che oltre a fornire il materiali per l’intervento, supporterà con la sua consulenza tecnica”.

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