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Cronaca Conegliano

Raduno Alpini a Conegliano: acceso il tripode e ricordati i caduti

Cittadinanza onoraria del Comune di Conegliano al 3° Reggimento artiglieria da montagna. In duomo il ringraziamento del Vescovo emerito Ravignani allo spirito di sacrificio e dedizione degli alpini

CONEGLIANO Sono partiti dal Bosco delle Penne Mozze, suggestivo luogo nelle Prealpi trevigiane dove tra gli alberi sono collocate le lapidi che ricordano gli alpini della provincia di Treviso caduti durante le guerre. Hanno attraverso la caratteristica “passeggiata degli alpini” sul Monticano per raggiungere il Monumento ai Caduti di piazza IV Novembre. E qui, l'ultimo tedoforo della staffetta, ha accesso il tripode. Ad anticiparli i gonfaloni della città e della provincia nonché il prestigioso labaro dell’ANA nazionale. Tutt’intorno un’ala di folla, le autorità, i gagliardetti delle sezioni del Friuli Venezia Giulia, del Trentino Alto Adige e del Veneto.

Dopo la deposizioni della corona ai caduti è quindi iniziata la prima sfilata del raduno che ha portato autorità, alpini e pubblico nuovamente in Piazza Cima dove si è tenuta la Cerimonia di Conferimento della Cittadinanza Onoraria al 3° Reggimento artiglieria da montagna da parte del Comune di Conegliano. A ritirarla un commosso Colonnello Enzo Cerruzzi che ha ringraziato per l’inaspettato tributo anche a nome di tutti coloro che, prima di lui, sono stati a capo del Reggimento. «All'unanimità – ha sottolineato il Sindaco Floriano Zambon – il Consiglio comunale ha deciso di attribuire la cittadinanza onoraria a questo Reggimento che è legatissimo da sempre a questo territorio. Una terra, la nostra, che deve molto alla componente militare che qui ha operato in tempi di guerra e di pace. Conegliano ama i suoi alpini e sta già dimostrando in queste prime ore del raduno tutto il suo calore». E' spettato poi al Presidente dell'ANA nazionale Sebastiano Favero spronare il pubblico e i “suoi alpini” ad avere più affetto e orgoglio per questa nostra Italia. «Noi rispondiamo “presenti” – ha detto, tra l'applauso generale - e lanciamo un appello a tutti gli italiani a unirsi a noi anche nell’agire quotidiano. Lo faccio proprio da qui, da Conegliano, da questo raduno e a nome di tutti gi alpini del Triveneto». Gran finale, poi, con la Fanfara Cadore che con i suoi “caroselli” ha scaldato il tantissimo pubblico presente in piazza. 

Le celebrazioni della giornata si sono chiuse con la Santa Messa in Duomo celebrata da S.E. Mons. Eugenio Ravignani Vescovo Emerito. Nella sua omelia ha ricordato il valore inestimabile degli alpini: «Non c’è sciagura o calamità – ha detto mons. Ravignani – che non vi veda pronti a portare il vostro aiuto. Il vostro fare, che a volte sembra rude, nasconde invece rara sensibilità e sentimento, pronti ad operare facendo ciò che vi viene chiesto, dando tutto quello che potete con il cuore. Grazie a voi Alpini, per essere venuti qui e averci ricordato i valori della solidarietà».

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