Lo prendono a manganellate in testa per farsi dare i soldi, nei guai

ODERZO - Hanno costretto un ragazzo a consegnare loro 500 euro e per riuscire nel loro intento lo hanno preso a manganellate per più giorni. Due giovani stranieri sono finiti nei guai per tentata estorsione e lesioni personali aggravate e per spaccio. Si tratta di un kosovaro di 23 anni residente a Salgareda, che è stato arrestato, e di un albanese di 26 che, invece, è stato denunciato e che risiede a Ponte di Piave.

Il fatto risale alla primavera di quest'anno e secondo le ricostruzioni effettuate dai carabinieri, i due stranieri avrebbero intimato a un 20enne studente opitergino di consegnare loro una somma di denaro di 500 euro, pari al prezzo della cessione di una quantità di marijuana. Per riuscire a ottenere i contanti, prima lo hanno minacciato verbalmente di lesioni alla propria persona e nei confronti dei genitori (mimando anche il gesto dell'accoltellamento alla gola) e poi lo hanno percosso con estrema violenza arrivando ad utilizzare un manganello di ferro, procurandogli un grave trauma cranico guaribile in 8 giorni. Il giovane si sarebbe quindi rivolto alla madre per farsi dare la somma di denaro. E' stata proprio lei a prendere in mano la situazione e, dopo aver soccorso il figlio ferito e sanguinante alla testa, li avrebbe denunciati. Ecco che il kosovaro è finito in manette per lesioni e tentata estorsione, mentre l'albanese è stato denunciato per spaccio. Nei confronti del primo, il gip di Treviso ha disposto i domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico.

Ai danni del 23enne arrestato pende ora inoltre l'aggravante della recidività in quanto a inizio anno aveva già picchiato a sangue un altro ragazzo di San Donà, causandogli ferite al viso molto profonde e tali da richiedere un trasporto al nosocomio più vicino e un intervento maxillo-facciale di urgenza. Per questo fatto il kosovaro aveva subito una sentenza definitiva di condanna per lesioni dolose.