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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Montebelluna

Rapine a mano armata, furti e ricettazione: banda sgominata, tre le persone arrestate

Nella notte tra lunedì e martedì, i carabinieri del comando provinciale di Padova hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere arrestando tre italiani di etnia sinti

MONTEBELLUNA Sgominata una banda di criminali dedita a rapine a mano armata in esercizi pubblici, furti e ricettazione. Nel corso della notte tra lunedì e martedì i carabinieri del comando provinciale di Padova hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere arrestando tre italiani di etnia sinti.

I COLPI Si tratta di D.C., 41enne residente a Loreggia (PD), di C.G. 37enne residente a Castelfranco Veneto e di R.R. 27enne residente Vedelago. I tre sono ritenuti responsabili di quattro cruente rapine consumate ai danni di esercizi commerciali padovani: il 23 settembre 2015, alle 22.30 circa, a Carmignano di Brenta, in un bar gestito da cittadini cinesi; il giorno successivo, alle 22.45 circa, a Borgoricco, nella sala giochi Europa; il primo dicembre 2015, alle 21 circa, a Due Carrare, nell’area di servizio Eni sull’autostrada A13; poco dopo, alle 21.45 circa, a Camposampiero, in una sala giochi.

LA SVOLTA Tutto però cambia dopo gli ultimi due colpi: i filmati delle telecamere di sorveglianza, infatti, hanno permesso di intuire chiaramente che gli autori fossero gli stessi, sia per come erano vestiti che per come si muovevano. In quel caso, in particolare, i malviventi indossavano delle tutte bianche usa e getta e la stessa arma, un fucile a canne mozzate. Da qui, una ricerca nel passato per trovare analogie con altri colpi e mettere insieme indizi che consentissero l’individuazione degli autori, spesso violenti con le vittime che tentavano la pur minima resistenza.

LE INDAGINI Le ricerche hanno portato ad individuare le auto che il gruppo usava per le rapine, un'Audi bianca, rubata in un concessionario di Castello di Codego il 20 settembre 2015, e una Bmw blu rubata ad un concessionario di Padova il 3 novembre 2015. Infine, la comparazione dei filmati delle rapine ha permesso di estrapolare dei profili tali da di ristringere di molto gli ambiti di  ricerca, soprattutto vista la mole di C.G.. Da lui si è arrivato all'amico C.G., e, alla fine, ad R.R. Arrivare a ricostruire l'intera banda non è stato affatto semplice, anche perché gli indagati, nelle ore prima di mettere a segno ciascun colpo, azzeravano completamente i contatti tra di loro e, soprattutto, lasciavano a casa le loro utenze cellulari, per poi comunicare tra loro con ricetrasmittenti.

ARRESTI E PERQUISIZIONI La comparazione di  alcuni capi di abbigliamento, di  particolari fisici, ed il risultato di attività tecniche ha consentito al pubblico ministero Benedetto Roberti di richiedere ed ottenere dal gip Domenica Gambardella le misure cautelari eseguite nei confronti dei tre rapinatori. Le contestuali perquisizioni hanno consentito di recuperare vari capi di abbigliamento utilizzati durante le rapine ed un caricatore vuoto per pistola semiautomatica. I tre al termine delle operazioni di rito sono stati associati presso le casa circondariali di Padova, Venezia e Vicenza.

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