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Cronaca Oderzo

Al recupero dell'isola di Sacca Sessola il Premio Architettura Città di Oderzo

Tra 127 partecipanti il premio va allo Studio CZ associati. La sezione “Architetti Veneti nel Mondo” intitolata a Gloria Trevisan e Marco Gottardi, vittime del rogo di Londra

ODERZO È stato assegnato all’intervento recupero degli spazi esterni dell’Isola di Sacca Sessola (Venezia) il 15° Premio Architettura Città di Oderzo, uno dei più importanti riconoscimenti in ambito architettonico del Nordest. La cosiddetta Isola delle Rose è stata oggetto di un importante recupero ad opera dello studio CZ studio associati, degli architetti Paolo Ceccon e Laura Zampieri, che ha sede proprio nel veneziano.  

Come ha sottolineato il Presidente di giuria Nicola di Battista (architetto e direttore della rivista Domus): “Può sembrare strano decidere di premiare un 'giardino', ma per noi tutto ciò che costruiamo per vivere e stare meglio fa parte dell’architettura”. Proprio sugli obiettivi dell’architettura oggi si è incentrato il dibattito, e sulla necessità degli architetti di imparare a raccontare il loro ruolo, di condividere maggiormente le logiche dei progetti con il territorio che li deve accogliere, così che non sembrino degli elementi estranei. Con un compito importante: la consapevolezza che lo spazio comune non deve diventare 'spazio di nessuno', ma 'spazio di tutti'.

Un concetto presente anche nel progetto vincitore, privato ma volto a far condividere nuovamente alla cittadinanza quello che era uno spazio pubblico, di cui la natura aveva ripreso il controllo dopo vent’anni di abbandono. Gli spazi esterni e le sistemazioni del verde sono stati l’oggetto principale di questo recupero. Il canale interno, la nuova darsena, il parco, la piazza e un orto giardino, sono alcuni degli interventi realizzati per stimolare l’uso pubblico di questi spazi. Come hanno spiegato i vincitori: “Siamo felici di aver dato nuova vita a questi spazi, lavorando quasi più di sottrazione, definendo i temi fondamentali presenti e creando le basi per la loro vivibilità, come l’orto giardino che fornisce oggi i cibi al ristorante dell’isola grazie a uno chef che ha creduto al nostro progetto”. 

Nel corso della cerimonia tenutasi a Palazzo Foscolo a Oderzo, sono stati premiati i progetti selezionati, tra i 127 presentati, a cura della giuria composta da Nicola Di Battista e composta da Valentin Bearth, Paolo Bernabé, Claudio Feltrin e Patricia Viel. Le altre segnalazioni della categoria principale, che vuole individuare le opere più significative realizzate nelle regioni del Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, sono state: il progetto dei 36 alloggi alle ex Conterie di Murano (VE)  di Giorgio Macola, la ristrutturazione e l’ampliamento del rifugio Alpe di Tires (Alpe di Siusi, BZ) dello studio Senoner Tammerle Architetti, il Museo Bailo di Treviso curato da Studiomas architetti  e Heinz Tesar, la sistemazione ambientale di un antico percorso celtico a Gemona del Friuli (UD) di Sandro Pittini e la Cittadella della Giustizia di Bassano del Grappa (VI) progettata da Boris Podrecca in collaborazione con il Team composto dagli architetti Agostino Scattola, Claudio Ceccato, Roberto Festa, Claudio Pellanda e dall'ing. Fulvio Sperotto.

In questa quindicesima edizione sono state aggiunte due sezioni parallele. La prima rivolta a raccontare i nuovi luoghi di lavoro “al tempo del 4.0” e aperta a opere di tutto il territorio nazionale che potessero indagare il nuovo rapporto tra architettura e impresa. Se cambiano le dinamiche del lavoro, deve cambiare anche la forma dei tradizionali “capannoni” per come sono stati concepiti negli anni del boom industriale. Sono stati segnalati il Kristalia new Headquarters (Prata di Pordenone) progettato da Sandro Burigana e Dino De Zan, il Faber Headquarters (Udine) di Stefano Gri e Piero Zucchi, il magazzino automatico di Fiorini International SpA, (Trecastelli, AN) di Nazzareno Petrini e il Centro produttivo Agostini shoes (Noventa Padovana) di MIDE architetti. La seconda sezione è invece rivolta alle opere di architetti veneti al di fuori del Nordest. Le due segnalazioni sono andate a Toti Semerano per il progetto dell’Atelier Marco Bagnoli a Montelupo Fiorentino (FI) e allo studio di architettura Demogo per Polo Municipale della città di Gembloux, in Belgio. Con commozione il sindaco di Oderzo Maria Scardellato e la presidente dell’ordine degli architetti di Venezia Anna Buzzacchi (in rappresentanza della Federazione Ordine degli Architetti del Veneto) hanno annunciato che si è deciso di intitolare questa sezione del premio a Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i due giovani architetti morti nel rogo delle Grenfell Tower di Londra lo scorso giugno.

Insieme al premio è stata aperta la mostra delle opere selezionate, in un originale allestimento di Pierangelo Scattolin, che sarà visitabile a palazzo Foscolo fino al 22 ottobre (dettagli nel sito www.premioarchitetturaoderzo.it ) e che diventerà poi itinerante, per concludere il suo percorso a Venezia nel 2018, in concomitanza con la 16. Mostra Internazionale di Architettura. Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 21 ottobre alle ore 9:30 a Palazzo Foscolo, dove verrà presentato il progetto “il premio in valigia”, a cura del prof. Roberto Masiero e dell'arch. Luisa Boschi.

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