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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castelfranco Veneto

Ricattata per delle foto sexy decide di farla finita: coppia sotto accusa per quel suicidio

Chiuse le indagini a carico di un 35enne napoletano e della sua compagna per la morte di una 40enne castellana: avrebbero chiesto 2 mila euro per non postare gli scatti su Facebook

CASTELFRANCO VENETO Morte come conseguenza di altro reato, tentata estorsione, diffamazione aggravata e sostituzione di persona. Sono queste le accuse contestate a vario titolo dalla Procura di Treviso che ha chiuso le indagini nei confronti di un 35enne napoletano e della sua compagna che a breve si avvieranno verso il processo per una vicenda tanto delicata quanto tragica.

Secondo gli inquirenti le loro condotte sarebbero infatti in qualche modo responsabili del suicidio di una 40enne castellana, sposata e madre di due figli, che il 3 gennaio 2015 aveva deciso di togliersi la vita impiccandosi nel bagno della sua abitazione. Un gesto improvviso e inspiegabile, che ha lasciato sgomenta la sua famiglia.

Proprio per la sua tragicità, e forse per dare un senso alla scomparsa della donna, i carabinieri di Castelfranco Veneto non si erano limitati ad archiviare il caso come un “semplice” suicidio ma avevano continuato a indagare scoprendo che alla base della decisione di farla finita poteva esserci stata la diffusione di alcune foto sexy della donna che i due indagati avrebbero minacciato di mettere in rete, chiedendo inoltre 2 mila euro affinché il marito della vittima non venisse a sapere nulla. Quella conoscenza virtuale con “Fabio Schiavone“ (il nome fittizio con cui si era presentato il 35enne), nata online per puro caso e che si sarebbe spinta in maniera del tutto platonica oltre i confini della semplice amicizia, di colpo si sarebbe trasformata nella probabile causa della scomparsa della 40enne.

Ne è convinto il pm Paolo Fietta il quale, con tutte le cautele del caso, ha chiuso l'inchiesta aperta dal collega Iuri De Biasi con l'intenzione di chiedere il rinvio a giudizio della coppia. Se da un lato è emerso dalle indagini che la vittima in quel periodo avrebbe avuto qualche problema a livello lavorativo, dall'altro col passare dei mesi ha preso piede l'ipotesi che la vergogna per quegli scatti abbia spinto la donna in un tunnel dal quale non sarebbe più riuscita a uscire.

Vittima e 35enne, secondo l'accusa, si sarebbero conosciuti via internet grazie a un annuncio per la vendita due smartphone. L'uomo si sarebbe spacciato per un giovane aitante inviando alla 40enne foto che ritraevano un uomo molto avvenente che però non era lui. Fingendosi un amico sarebbe pian piano riuscito a conquistare la fiducia della donna, e a coinvolgerla in una sorta di relazione virtuale fino a spingerla a inviargli delle foto, tutto sommato castigate, che la ritraevano in reggiseno e slip, ma che diffuse sui social l’avrebbero trascinata in un incubo personale. Un peso così grande che avrebbe spinto la donna a farla finita.  

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