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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Casier

Alla caserma Serena volano calci e pugni: rissa tra immigrati mette in allarme i residenti

E' successo giovedì sera all'ingresso dello stabile e ha visto coinvolti un gruppo di gambiani e un altro di nigeriani. Sul posto sono dovuti intervenire sia carabinieri che polizia

CASIER Una "semplice" rissa che poteva sfociare in qualcosa di molto più grave. Questo quanto avvenuto giovedì sera all'ingresso della caserma Serena a Dosson. Uno scontro animato, dove son volati calci e pugni, e pure qualche bastonata. Il tutto avvenuto probabilmente per futili motivi. A scontrarsi, in questo caso, un gruppo di gambiani e nigeriani, alcuni ospiti da tempo nella struttura e altri invece che avrebbero voluto entrare senza però averne l'autorizzazione. Una situazione incandescente che si è subito trasformata in una scena da Far- West secondo quanto riportato da alcuni testimoni. Tra una ventina e una quarantina le persone che avrebbero partecipato al parapiglia, tanto che in poco tempo sono arrivate sul posto diverse volanti della polizia e delle gazzelle dei carabinieri per cercare di riportare in pace gli animi. 

Si tratta quindi dell'ennesimo episodio che vede coinvolti negativamente gli ospiti dell'immobile, tanto che il sindaco di Casier Miriam Giuriati ha chiesto per l'ennesima volta di ridurre il numero complessivo di persone all'interno della struttura. Un appello poi condiviso anche dal consigliere trevigiano Luigi Calesso: "Non credo sia più tollerabile che l'amministrazione cittadina continui a considerare la ex-Serena ed altri centri di accoglienza dei luoghi estranei al proprio controllo: la responsabilità ci chi governa il Comune riguarda anche questi luoghi, sia per chi vi è ospitato che per il territorio in cui si inseriscono. Mi pare però evidente, purtroppo, che il centro per i richiedenti asilo alla ex-caserma Serena sia destinato a rimanere in vita ancora a lungo, soprattutto per responsabilità degli amministratori locali che frappongono continui ostacoli alla accoglienza diffusa sul territorio provinciale".

"I problemi, le tensioni, le denunce che caratterizzano la vita della ex-Serena e di numerose strutture di accoglienza dei richiedenti asilo gestite da soggetti privati impongono, a mio avviso, che l'amministrazione comunale individui gli strumenti necessari per verificare quali siano le condizioni di vita i questi centri, quali sono i servizi erogati ai profughi e quali sono le possibili iniziative per favorirne l'integrazione nel territorio. E' ben vero - continua Calesso - che tali strutture sono gestite da operatori privati sulla base di una convenzione con il Ministero dell'Interno, ma l'amministrazione cittadina non può esimersi da responsabilità rispetto a questi centri sia per quanto riguarda le condizioni di chi vi è ospitato sia per migliorarne l'impatto rispetto al tessuto sociale della città".

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