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Cronaca

Il robot chirurgico al Ca' Foncello: investimento di oltre 2 milioni

Il sistema robotico Da Vinci Xi HD di ultima generazione rappresenta la piattaforma chirurgica mininvasiva più evoluta a livello globale

TREVISO Uno strumento di ultima generazione che riduce al minimo l’invasività degli interventi. È costato due milioni e 200mila euro e rappresenta un investimento che garantirà qualità ed eccellenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. E' stato inaugurato mercoledì mattina il sistema robotico Da Vinci Xi HD dal Governatore del Veneto, Luca Zaia e dal direttore generale dell’Usl 9 Giorgio Roberti, aprendo di fatto una nuova fase per quanto riguarda la chirurgia.

COS'E' E COME FUNZIONA Il robot rappresenta la piattaforma chirurgica mininvasiva più evoluta a livello globale. Predisposto per essere utilizzato nelle varie branche della chirurgia, il nuovo strumento comincerà ad operare presso il Blocco Operatorio dell’Urologia, dove verrà utilizzato principalmente nelle neoplasie, in particolare nel carcinoma prostatico che conta  oltre 3.700 nuovi casi all’anno in Veneto e più di 600 in Provincia di Treviso. Lo strumento è costituito da tre componenti principali: consolle chirurgica, carrello paziente e carrello visione che consentono al chirurgo di eseguire interventi altamente complessi con tecnica chirurgica estremamente mininvasiva.

I NUMERI DELLA CHIRURGIA Una straordinaria dotazione per l’Ospedale Ca’ Foncello. L’Urologia – diretta da Luigino Maccatrozzo - sarà la prima ad utilizzarla. Un reparto in cui nel 2014 sono stati eseguiti più di 600 interventi di chirurgia maggiore per neoplasie, di cui circa 146 con la tecnica chirurgica laparoscopica e 454 con la chirurgia tradizionale. Di tutti questi, si può considerare che circa 400 oggi sarebbero affrontabili con la tecnica altamente mininvasiva del Robot Da Vinci. Numeri che si accompagnano a quelli altrettanto rilevanti delle altre attività. Nello stesso anno il reparto ha registrato 2065 ricoveri (750 dei quali in Day Hospital) ed ha eseguito1332 interventi chirurgici endoscopici (resezioni della prostata, tumori vescicali, procedure endourologiche per calcolosi), oltre alle 15.000 prestazioni ambulatoriali (tra biopsie, indagini radiologiche, visite ed altre applicazioni terapeutiche), confermandosi per numero e qualità dei servizi un punto di riferimento per un ampio bacino territoriale.

LA RIVOLUZIONE DELLA CHIRURGIA “Il nuovo sistema Robotico Da Vinci – spiega la dr.ssa Patrizia Benini, Direttore della Funzione Ospedaliera dell’Azienda Ulss 9 – prmette, mediante minime incisioni cutanee si ottiene un’ottimizzazione della visione tridimensionale del campo operatorio, un accurato controllo dell’emostasi e un preciso rispetto delle strutture anatomiche. Il tutto si traduce in minima necessità di eventuali emotrasfusioni, meno dolore postoperatorio, riduzione dei tempi di ospedalizzazione e di recupero funzionale”. “Dal punto di vista clinico – conclude – si rivoluziona l’approccio chirurgico su strutture anatomiche complesse o difficilmente accessibili con la possibilità di migliorare l’accuratezza del movimento chirurgico in proporzioni veramente ridotte. Una eccellente visualizzazione delle parti anatomiche apre le porte a percorsi chirurgici molto più dettagliati sia della chirurgia demolitiva che di quella ricostruttiva”.

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