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Cronaca Castelfranco Veneto

Farmaci per malati oncologici: a Castelfranco il primo sistema centralizzato in Italia

Inaugurato il robot per la produzione automatizzata. Il sistema - primo in Italia - aumenta la sicurezza di pazienti ed operatori e riduce gli sprechi.

CASTELFRANCO VENETO E’ stato presentato venerdì mattina presso l’ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto il nuovo sistema di allestimento dei farmaci chemioterapici antiblastici in area vasta. All’evento, di portata extra aziendale, erano presenti  Luca Zaia, presidente Regione del Veneto, Bortolo Simoni, direttore generale Ulss 8, Luciano Dussin, sindaco di Castelfranco Veneto, Annalisa Rampin, presidente conferenza dei sindaci Ulss 8, e Marina Coppola, dirigente servizio di farmacia ospedaliera dell’Ulss 8.

Visualizzazione di nuovo robot farmacia 020 okr per ufficio stampa.jpgIl nuovo sistema è stato attivato per adempiere alla delibera della Giunta regionale dello scorso luglio – emanata a sua volta sulla base della Raccomandazione n. 14 del 2012 del Ministero della Salute, “Prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici”, – la quale dispone la necessità di centralizzare la produzione di farmaci antiblastici.  E’ stato pertanto centralizzato presso la Farmacia ospedaliera del San Giacomo di Castelfranco Veneto l’allestimento dei farmaci antiblastici e chemioterapici e da maggio entrerà a servizio delle Ulss di area vasta (Ulss 1 di Belluno, Ulss 2 di Feltre, Ulss 7 di Pieve di Soligo). Questo ha portato alla condivisione dei protocolli di cura di quattro aziende sanitarie, con l’obiettivo principale di uniformare i percorsi terapeutici per tutti i pazienti del territorio interessato. Si tratta del primo sistema centralizzato per la produzione di farmaci in Italia, un primato che conferma la qualità dei servizi e la cooperazione delle Ulss nel Veneto.

Punto centrale di questo sistema è il nuovo robot i.v. STATION ONCO per la preparazione automatizzata dei farmaci antiblastici. La centralizzazione, unita all’automatizzazione dei processi, oltre che apportare benefici in termini di ottimizzazione delle risorse, garantisce massima sicurezza al paziente perchè riduce drasticamente le possibilità di errore nelle fasi di prescrizione, allestimento e somministrazione del farmaco. Costata 500mila euro (450mila di apparecchiatura e 50mila per l’installazione e l’allestimento), il robot soddisferà il fabbisogno delle quattro Ulss di circa 50mila dosi all’anno per un valore economico di circa 7.5milioni di euro. “Quella di oggi - ha commentato il direttore generale dell’Ulss 8, Bortolo Simoni - non è una banale inaugurazione, ma è il risultato di un lavoro condiviso da parte di quattro aziende sociosanitarie. Il pregio di questo sistema, oltre che garantire massima sicurezza sia per il paziente che per gli operatori,  riaguarda i possibili risparmi dovuti alle economie di scala e al reimpiego dei residui e che, prudentemente, si potrà attestare intorno al 10% all’anno”. La nuova apparecchiatura si presenta come un robot di ultima generazione che automatizza la produzione degli allestimenti a dose personalizzata per i pazienti oncologici.  Progettato specificamente per l’allestimento delle terapie destinate alla cura del cancro, sostiene la produzione efficace ed efficiente di preparati sterili a dosaggio accurato, contribuendo a ridurre gli errori farmacologici pericolosi e garantendo la sicurezza del paziente. 

Grazie a questo sistema aumenta anche la sicurezza per gli operatori in quanto il rischio legato all'esposizione a farmaci potenzialmente cancerogeni si abbatte radicalmente, dal momento che il personale non deve più manipolare direttamente farmaci citostatici, ma semplicemente caricare il sistema con i flaconi integri e scaricare i preparati finali sigillati in un contenitore sterile. Concentrando in un unico polo i professionisti, vengono liberate risorse sanitarie indispensabili per l'assistenza al paziente. Infine, organizzando la produzione per gruppi di molecole,  è possibile ottimizzare l'impiego di farmaci ad altissimo costo, recuperandone al massimo i residui di lavorazione e destinando tali residui all'allestimento di altri preparati a dose personalizzata, ed evitando, quindi, di buttare residui di farmaci di elevato valore economico.

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