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Cronaca

Murales anti-Salvini, writer insultato su Facebook querela gli haters

Manuel Giacometti passa al contrattacco attraverso il suo legale, l'avvocato Umberto Saracco: «Del resto ogni volta che gli organi di informazione si sono occupati dell'attacco d'arte di Manuel Giacometti, lui è diventato il bersaglio di offese sia come persona che come artista»

Diffamazione a mezzo stampa e minaccia. Sono queste le ipotesi di reato contenute nella querela che Manuel Giacometti sta per presentare in Procura contro gli "haters" che su Facebook lo hanno insultato dopo che ha riprodotto sul muro di un privato lo stesso "murales ant-Salvini" comparso al Ponte dea Gobba a metà dell'agosto scorso, subito cancellato dal Comune. "Quando le madri cercano a tutti i costi di risparmiare sul cervello del futuro nascituro acquistandolo al discount… ecco cosa succede!" ha scritto qualcuno sul social network, a cui si sono aggiunti anche dei "el podaria farghene uno (riferito al murales n.d.r.) in c... de so mare" e poi "quanti aborti mancati" e ancora "Vai a c... sinistrato, vergognati, macaco, vigliacco, demente, se ti pago per prenderti a calci in c...accetti?"

«Parole tossiche -commenta Umberto Saracco, l'avvocato trevigiano che ora assiste Giacometti- quella di Manuel voleva essere una parentesi di cultura per la libertà di espressione ma è stato tutto sporcato dagli haters. Del resto ogni volta che gli organi di informazione si sono occupati dell' "attacco d'arte" di Manuel Giacometti lui è diventato il bersaglio di offese sia come persona che come artista». Ora la risposta alla slavina di insulti si sposterà però dentro alle aule di Tribunale.

«Noi vogliamo dire ai cyberbulli che odiare costa -attacca il legale- sempre più spesso i troll, i "leoni da tastiera" che imperversano nei social sono oggetto di azioni penali e civili. E così anche Manuel ha giustamente deciso di reagire a questa valanga d'odio messa in atto contro di lui e, come nel nome della libertà di espressione artistica ha realizzato la performance su quel muro privato, a difesa di quegli stessi principi ha deciso di "farla pagare" agli odiatori che si nascondono dietro allo schermo di un computer».

«Di offese ne ho lette veramente tante -sono le parole di Giacometti- ma mi hanno colpito di più quelle rivolte alla mia professione di artista, sminuendo ciò che faccio nella vita e trattandomi da parassita. Posso piacere o no; posso suscitare critiche, anche feroci, sono cose che non solo accetto ma apprezzo perché l'arte divide. Ma non posso tollerare che chiunque, senza un minimo di competenza e per ragioni di tifoseria politica mi metta alla gogna».

«L'esame minuzioso dei commenti -ha puntualizzato l'avvocato Saracco- ci ha permesso di individuare decine e decine di illeciti rientranti nella fattispecie della diffamazione a mezzo stampa aggravata da futili motivi. Abbiamo individuato anche qualche minaccia. Manuel Giacometti è rimasto scioccato da quelle parole e per questo riteniamo che sia giusto procedere fino alle condanne dei colpevoli, contro cui si costituirà parte civile».

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