La burocrazia italiana fa miracoli, come quello di ridare la vista a una nonna di 96 anni, cieca da 12.

Succede a Fregona dove Santa Pizzol, classe 1916, si è vista togliere il sussidio per cecità totale dall'Ulss 7. Nel giro di due anni, pare, Santa avrebbe riacquistato la vista, e da "cieca totale" sarebbe diventata "quasi cieca" e, quindi, non più invalida al 100 per cento.

La miracolosa scoperta è avvenuta nel corso della visita oculistica cui Santa si è sottoposta a settembre, al termine della quale lo specialista di turno ha stabilito che la 96enne possiede un decimo di vista. Quindi non è più cieca civile, come attestato nel controllo di due anni prima.

E due settimane fa Santa ha ricevuto una lettera dell'Ulss 7 che le comunicava il ritiro del sussidio aggiuntivo, circa 150 euro, mentre manterrà il contributo di invalidità in quanto non autosufficiente e costretta su una sedia a rotelle.

Santa, che ha perso la vista 12 anni fa in seguito a un'infezione ed è ospite della "Casa Amica" di Fregona, riesce a distinguere i suoi cari e gli oggetti solo grazie al tatto e all'udito. Ma, se in due anni ha recuperato un decimo di vista, di qui a qualche anno potrebbe tornare a vedere.

"Mia madre vede solo ombre", spiega Renzo, figlio di Santa, che nutre seri dubbi sulle modalità della verifica, eseguita da un solo medico, e chiede che la madre venga esaminata dall'intera commissione dell'Ulss.

"Non è questione di soldi - precisa Renzo, che si è rivolto a un sindacato - ma di coscienza. E' inconcepibile che l'Ulss abbia rivisto il proprio giudizio di due anni prima. Mia madre è anziana e non cerca certo di ottenere un'invalidità in modo disonesto: ha 96 anni - conclude indignato - ed è sicuramente cieca".