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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Sarmede

E' Sarmede il primo Comune della Marca anti-Ceta

L'accordo di libero scambio tra Ue e Canada che di fatto mette a rischio la tutela del made in Italy e della sicurezza alimentare dei consumatori di casa nostra

SARMEDE E’ stato Sarmede il primo comune della Marca ad approvare la delibera anti Ceta proposta da Coldiretti Treviso. A seguire sono giunte anche le deliberazioni dei comuni di Sarmede, Cison, Colle Umberto, Cordignano, Fregona, Arcade, Morgano e ieri sera Mogliano Veneto: tutti contro la ratifica italiana dell’accordo di libero scambio tra Ue e Canada che di fatto mette a rischio la tutela del made in Italy e della sicurezza alimentare dei consumatori di casa nostra.

“Che sia stato il Paese delle fiabe a deliberare per primo l’ordine del giorno contro l’accordo Ceta è significativo – sottolinea Walter Feltrin, presidente di Coldiretti Treviso – Le fiabe, infatti, portano con sé significati profondi per il bene delle persone, il Ceta invece rischia di diventare una leggenda nefasta per le nostre imprese agricole e per gli stessi consumatori”.   Coldiretti Treviso è scesa in campo  per fermare quella che definisce una trappola mortale per le produzioni trevigiane e italiane. Basta pensare che la liberalizzazione di enormi quantità di grano canadese che arriverebbe in Europa non tiene conto che per produrlo si utilizzano agenti chimici vietati in tutto il territorio dell’UE perché considerati molto pericolosi per la salute umana. La reazione di Coldiretti Treviso è fortemente critica nei confronti dell’Accordo economico e commerciale globale tra Unione europea e Canada (Comprehensive Economic and Trade Agreement - CETA)  che si pone come obiettivi fondamentali: procedere alla progressiva liberalizzazione degli scambi assicurando alle merci dell’altra Parte il trattamento disposto a livello nazionale; avviare un’attività di riduzione o soppressione reciproca dei dazi doganali sulle merci originarie dell’altra Parte; assicurare l’astensione dall’adozione o dal mantenimento in vigore di divieti o restrizioni all’importazione merci dell’altra Parte o all’esportazione alla vendita per l’esportazione di merci destinate al territorio dell’altra Parte.

Il CETA è un accordo a natura mista per la cui entrata in vigore è necessaria la ratifica da parte di ciascuno Stato membro secondo le rispettive disposizioni nazionali. “Chiediamo che tutti gli amministratori dei 95 comuni della Marca trevigiana si oppongano alla ratifica italiana di un simile accordo capestro – sottolinea Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso - In realtà a fronte dei presunti benefici attesi, il CETA introduce sostanzialmente un meccanismo di acritica deregolamentazione degli scambi e degli investimenti che non giova alla causa del libero commercio e pregiudica in modo significativo la qualità, la competitività e l’identità del sistema agricolo nazionale.

Per tali ragioni Coldiretti è impegnata, con una coalizione di altri portatori di interesse, in un’azione tesa ad informare e sensibilizzare il Governo ed i Parlamentari italiani chiedendo loro di non votare a favore della ratifica dell’Accordo e di impedirne l’entrata in vigore in via provvisoria, nella direzione di ragioni di scambio improntate alla democrazia economica ed alla salvaguardia dei diritti dei consumatori e delle imprese”. Le motivazioni alla base della proposta affondano le loro radici in due terreni: “Uno di natura economica, legato alla difesa delle imprese agricole nazionali ed alla tutela ed allo sviluppo del made in Italy, modello di sviluppo, coesione territoriale e crescita, per il Paese e per la comunità – conclude Walter Feltrin - il secondo, di natura valoriale, legato al bene comune. All’entrata in vigore dell’accordo, infatti, la cooperazione regolamentare determinerà la graduale eliminazione delle regole che, nei diversi settori della sanità pubblica, della sicurezza degli alimenti, della protezione dei consumatori e dell’ambiente possono essere ritenuti di ostacolo alla libertà del commercio”. I sindaci della Mara hanno già ricevuto da Coldiretti Treviso l’ordine del giorno anti Ceta (vedi allegato). Nei prossimi giorni non mancheranno nuove iniziative di sensibilizzazione.

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