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Cronaca Nervesa della Battaglia

Scheletro trovato a Nervesa: appartiene a una vittima del Vajont

Risale alla tragedia del Vajont la mandibola ritrovata da un volontario sul greto del fiume Piave a novembre, a Nervesa della Battaglia. Nel 1963 l'onda, dalla diga, era defluita fino al Piave portando con sé parte dei corpi

A quasi cinquant'anni di distanza il Piave continua a restituire i resti delle vittime del Vajont.

Apparterrebbe proprio a uno dei duemila morti della diga la mandibola rinvenuta a Nervesa della Battaglia il 27 novembre scorso.

L'ufficialità non è ancora arrivata, ma da quanto si è appreso sarebbe stata confermata l'ipotesi che voleva le ossa provenienti da Longarone.

I resti erano stati ritrovati da un volontario di un'associazione che si occupa di ricerca storica sul greto del fiume Piave. L'uomo aveva consegnato la mandibola ai carabinieri, che l'avevano poi sottoposta agli esami dell'istituto di medicina legale perché la datassero.

Si era subito escluso che si trattasse di una morte recente, optando piuttosto per un soldato della prima guerra mondiale o una vittima della tragedia del Vajont.

Dopo la tracimazione della diga, alle 22.39 del 9 ottobre 1963, l'onda di 25 milioni di metri cubi d'acqua che spazzò via Longarone defluì lungo l'alveo del Piave, trascinando con sé alcune delle vittime delle quali la mandibola ritrovata rappresenta una testimonianza.

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