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Cronaca Resana

Niente stipendi, Aimeri Ambiente proclama lo sciopero a Resana

"Da un anno i lavoratori di Aimeri del cantiere di Resana continuano a soffrire le condizioni di disagio", per questo scioperano il 25 novembre

Aimeri ambienti Srl proclama lo sciopero dei lavoratori operativi nella sede di Resana. I dipendenti si asterranno dal lavoro il 25 novembre e organizzeranno nelle prime ore del mattino un presidio davanti alla sede di Etra a Camposampiero (Padova) in via Straelle di San Pietro.

Aimeri ambienti Srl è una grande azienda privata per la raccolta dei rifiuti, attiva in Veneto con cinque “basi operative”: a Cortina D’Ampezzo e Santa Giustina (nel Bellunese), a San Donà di Piave e Cavallino Treporti (nel Veneziano) e a Resana, in provincia di Treviso. Ad essere in difficoltà sono proprio i 50 dipendenti della sede di Resana, operativi nella raccolta dei rifiuti nei comuni padovani di Borgoricco, Piombino Dese, Loreggia, Massanzago, Campodarsego, Camposanpiero, San Giorgio delle Pertiche, Curtarolo e Trebaseleghe.

“Da oltre un anno - spiegano Marta Casarin della Fp Cgil Treviso e Oscar Dalla Rosa della Fit Cisl Belluno Treviso - i lavoratori di Aimeri del cantiere di Resana continuano a soffrire le condizioni di disagio da tempo denunciate: mezzi carenti, spogliatoi fatiscenti, tfr non versato ai fondi pensione, cessione del quinto dello stipendio trattenuto dalla busta paga e non versato a chi di dovere, azienda totalmente assente sotto tutti i punti di vista”. I lavoratori sono ancora in attesa dello stipendio di settembre, e a rischio ci sarebbe anche quello di ottobre.

“La situazione - spiegano i sindacalisti - inizia ad essere molto delicata. Molti lavoratori ci hanno infatti comunicato che ormai hanno esaurito anche gli ultimi spiccioli per poter acquistare il carburante e recarsi al lavoro. Della situazione di grave disagio sono da tempo a conoscenza i sindaci ed Etra, l’azienda che ha appaltato il servizio ad Aimeri. Da tempo c’è l’impegno dichiarato di Etra a procedere all’internalizzazione del servizio mettendo fine a questa agonia, ma ad oggi nulla è stato fatto. Anzi, tutto è caduto nel silenzio più assoluto. Non si riesce a capire perché, se i Comuni pagano il servizio con i soldi dei cittadini, poi si permette tutto questo”.

Le segreterie territoriali di Fit Cisl e Fp Cgil hanno incontrato i vertici aziendali in prefettura a Padova mercoledì 5 novembre, ma l’incontro si è risolto in un nulla di fatto, “perché – spiegano Casarin e Dalla Rosa – non abbiamo ricevuto alcuna garanzia da parte dell’azienda”. Immediata la proclamazione dello sciopero, fissato per il 25 novembre.

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