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Cronaca

Riforma del lavoro: comparto agricolo in sciopero venerdì

Manifestazione dei lavoratori del comparto agricolo, in piazza a Padova venerdì 27 aprile 2012, per protestare contro le proposte del Governo in materia di lavoro

I lavoratori del comparto agricolo scendono in piazza, venerdì 27 aprile 2012, per protestare contro le proposte del Governo sul lavoro accessorio.

Nella Marca sono a rischio circa duemila lavoratori agricoli, pericolo che riguarda molti altri impiegati del settore delle province limitrofe e che ha indotto le segreterie regionali e provinciali di Flai Cgil, Uila e Fai Cisl a organizzare una manifestazione e un presidio in piazza Antenore, davanti alla prefettura di Padova.

Il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro presentato al Senato dal Governo, infatti, estende l'applicazione del lavoro accessorio a tutti i lavoratori agricoli e a tutte le imprese.

“Con questa norma - fanno notare le segreterie territoriali di Flai Cgil, Uila e Fai Cisl - saltano tutti i paletti, definiti con il precedente Governo, che coinvolgevano solo alcune categorie di prestatori d’opera (pensionati, studenti) e determinate attività lavorative considerate occasionali (piccoli lavori domestici, piccoli lavori di giardinaggio, realizzazione di manifestazioni sociali, sportive e culturali, lavori di emergenza dovuti a calamità naturali o di solidarietà)”.

“Si tratta - proseguono le sigle sindacali - di una scelta priva di ogni logica e che penalizza il settore, dove il 90 per cento della manodopera ha contratti a tempo determinato. L’aver alzato ai committenti il tetto di reddito da 3.000 a 5.000 euro come importo massimo rischia di comprendere la stragrande maggioranza di lavoratori visto che questo importo corrisponde a 120 giornate di lavoro. In questo modo il Governo condanna alla totale precarietà un milione di persone a livello nazionale, mentre nel Veneto sono circa 25.000 i lavoratori e le lavoratrici che non potranno avere una pensione anche minima a fine vita lavorativa e nessuna garanzia per maternità e malattia”.

“La norma – spiega Andrea Zanin, segretario generale della Fai Cisl di Treviso – colpisce duramente il settore agricolo in provincia di Treviso. Chiediamo alla politica locale di attivarsi per risolvere questo problema nell’interesse dell’agricoltura trevigiana, che rappresenta uno dei settori di primaria importanza nella nostra economia”.
 

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