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Cronaca

Sciopero medici di base, Cisl: "Iniziativa sproporzionata"

La Federazione dei medici di medicina generale di Treviso ha annunciato uno sciopero di 51 giorni per il mancato accordo con l'Ulss 9. Cisl Treviso: "Iniziativa sproporzionata"

Salta l'accordo con l'Ulss 9 sui rimborsi per l'informatizzazione degli ambulatori e il programma per rendere più sicure le guardie mediche e la Federazione dei medici di medicina generale è pronta a dare battaglia.

La Fimmg di Treviso ha dunque deciso di proclamare uno sciopero dal 11 novembre al 31 dicembre prossimi. Per 51 giorni i medici di medicina generale, assistenza primaria e continuità assistenziale, si atterrano strettamente agli orari e ai compiti previsti dall'Accordo Collettivo Nazionale.

I pazienti troveranno quindi chiusi gli studi medici in orario extracontrattuale e dovranno rinunciare a copie di ricette e certificati di malattia e a qualsiasi prestazione non obbligatoria.

“Un’iniziativa di tipo conflittuale come uno sciopero di 51 giorni mi sembra decisamente sproporzionata rispetto al problema sollevato dalla Federazione dei medici di medicina general", commenta Franco Lorenzon (Cisl Treviso), che considera gli oggetti della mobilitazione "questioni certamente importanti per lo svolgimento della professione ma la cui soluzione va trovata non nella conflittualità, bensì nel confronto".

Augurandosi che l’intervento del Prefetto sia risolutivo, Lorenzon ricorda che “il sistema dei rimborsi per l’informatizzazione è stato condiviso direttamente con i medici di base e, stando ai dati forniti dalla Ulss 9, sono appena 49 su 264 dottori in servizio quelli che non hanno mai inviato una ricetta elettronica: la maggioranza dei medici, dunque, sta seguendo l’impostazione condivisa con l’azienda socio-sanitaria”.

A preoccupare il sindacato sono i disagi per gli utenti, soprattutto i più anziani: “Non devono essere ulteriormente danneggiati i cittadini - aggiunge Francesco Rorato, segretario generale dei pensionati Cisl di Treviso - Rispetto alla nuova normativa bisogna fare un passo in avanti sulle medicine di gruppo per dare più accessibilità al servizio. Invitiamo pertanto i medici di medicina generale a stare dentro a una programmazione e a una governance pubblica, perchè l’interesse collettivo in materia socio-sanitaria è prevalente rispetto ai sia pur legittimi interessi di parte”.

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