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Cronaca

Scomparso escursionista 55enne di Tambre, soccorsi impegnati nelle ricerche

Uscito dalla sua abitazione nella mattinata di venerdì, per un'escursione sulle Vette d'Alpago o in quelle delle montagne limitrofe, l'uomo non avrebbe più fatto ritorno a casa

TAMBRE AGGIORNAMENTI SULLA VICENDA: Sono riprese alle 7.30 di domenica le ricerche di Giovanni Lavina, il cinquantacinquenne di Tambre, scomparso venerdì mattina dopo essersi allontanato in macchina dalla propria abitazione, senza però rinvenirne finora alcuna traccia. Quando la sua auto è stata ritrovata parcheggiata a Cordellon nella giornata di sabato, il campo base è stato spostato lì. Oggi sei squadre di soccorritori (molte devono ancora rientrare) sono state suddivise in altrettante aree per perlustrare le strade principali, i sentieri e i punti di ricovero sia nel territorio bellunese, da Passo San Boldo, Trichiana, fino a Lentiai, che in quello trevigiano, facendole partire dal Rifugio Posa Puner, luogo che tra l'altro ha riguardato una segnalazione odierna.

Alcuni ragazzi hanno infatti visto, passate da poco le dieci, un uomo corrispondente alla descrizione scendere dalla sterrata in direzione Malga Budui. Una squadra è stata quindi inviata a effettuare la verifica e contestualmente sono stati allertati anche i carabinieri di Miane. Alle 8 un'unità cinofila molecolare del Soccorso alpino ha avviato la propria ricerca: al Bloodhound sono stati fatti annusare oggetti appartenenti all'uomo rinvenuti all'interno della macchina e il cane ha subito iniziato a seguire una traccia. Ha marcato una casera, dove probabilmente l'uomo si è fermato, per poi riprendere a seguire la traccia in direzione del Monte Salvedella - sulle cui creste una segnalazione di ieri indicava la sua possibile presenza - bloccato più avanti dalla neve appena caduta. Da quel punto altre due unità cinofile hanno proseguito oltre per circa 400 metri. Oggi sono presenti una cinquantina di persone del Soccorso alpino di Belluno, Prealpi Trevigiane, Alpago e Feltre e dei vigili del fuoco, ma dell'uomo ancora nessuna traccia.

Proseguono intense le ricerche da parte del soccorso alpino dell'Alpago che, insieme ai vigili del fuoco e forze dell'ordine, stanno cercando dalla giornata di venerdì  il 55enne Giovanni Lavina. Dell'uomo la famiglia non ha più notizie a partire da ieri mattina quando, uscito dalla sua abitazione a Tambre in provincia di Belluno, il 55enne avrebbe intrapresp un'escursione senza fare più ritorno a casa. Non certa la meta dove l'uomo si sarebbe diretto, si ipotizzano le vette dell'Alpago o delle montagne limitrofe. I carabinieri informano che chiunque avesse incontrato l'uomo o visto la sua auto, una Ford Fiesta grigio chiaro targata BZ109TR, è pregato di contattarli. Le ricerche intanto proseguono.

L'uomo sarebbe stato visto l'ultima volta in località Puos d'Alpago verso le 9.30 di venerdì. Nelle ultime ore la ricerca è stata allargata all'area di Piancavallo e Vittorio Veneto. Grazie a una segnalazione arrivata da facebook - e confermata anche dalle telecamere di Ponte nelle Alpi che  mattina poco prima delle 10 avevano ripreso la vettura di passaggio sulla sinistra Piave, gli uomini del soccorso alpino hanno trovato, nella zona di Cordellon, l'automobile dell'uomo scomparso. Si tratta di un vecchio modello di Ford Fiesta. Attualmente la ricerca è concentrata nell'area dove è parcheggiata l'auto e dove stanno intervenendo le squadre del Soccorso alpino di Belluno e Prealpi Trevigiane, vigili del fuoco e Corpo forestale dello Stato, anche se per il momento non è stata ancora trovata nessuna traccia dell'escursionista.

Le ricerche di Giovanni Lavinia

AGGIORNAMENTO ALLE 23 DI DOMENICA 7:  valutate le due giornate di ricerca, le relative informazioni raccolte e i sopralluoghi effettuati, si è deciso di concerto con i vigili del fuoco di proseguire lunedì le ricerche. In particolare, le squadre del soccorso alpino si distribuiranno sull'area prealpina trevigiana, da Revine Lago fino a Valdobbiadene, mentre i vigili del fuoco proseguiranno la perlustrazione del territorio bellunese, da Trichiana a Lentiai.

AGGIORNAMENTO ALLE 19 DI LUNEDI' 8: sono riprese questa mattina le ricerche di Giovanni Lavina, due squadre dalla parte di Miane sono partite dal Rifugio Posa Puner, scendendo una dall'ippovia che parte poco sotto Malga Budui e arriva a Combai, l'altra percorrendo la strada del Madean. Sono state controllate tutte le casere ed eventuali punti di ricovero presenti su entrambi i lati. I soccorritori hanno poi verificato la vecchia strada da Passo San Boldo a Pian delle Femene. A tutte le persone incontrate è stato chiesto se avessero visto qualcuno corrispondente alla descrizione. Sul versante bellunese, sono state verificate alcune zone marcate dalle unità cinofile non distanti da Cordellon, dove è stata rinvenuta parcheggiata l'auto dell'uomo, su Monte Foral e Monte Garda e attorno alla Colonia scout Agesci a Casera Scarlir. In particolare una squadra ha seguito un cane-conduttore lungo il torrente Fontane, nell'omonima valle, fino al Rifugio degli alpini e nuovamente verso Cordellon. I vigili del fuoco in motoslitta hanno perlustrato le strade da Malga Garda al Rifugio Posa Puner. Purtroppo nulla di nuovo è emerso che possa fare luce sulla scomparsa dell'uomo. Coinvolti nelle ricerche i soccorritori delle stazioni di Belluno, Prealpi Trevigiane, Alpago e Feltre e i vigili del fuoco. Domani la ricerca verrà concentrata in alcuni altri punti su cui si sono soffermate oggi le unità cinofile.

AGGIORNAMENTO ALLE 18 DI MARTEDI' 9: dopo quattro giornate di ricerca, purtroppo non si è ancora riusciti a far luce sulla scomparsa dell'uomo, del quale non si hanno più notizie da venerdì mattina, quando si è allontanato dalla propria abitazione con l'auto, rinvenuta poi parcheggiata sabato a Cordellon di Mel (BL). Martedì si è voluto insistere in punti mirati indicati dalle unità cinofile lunedì pomeriggio nell'area della Val Fontane, luogo dove alcuni operai di una ditta boschiva hanno detto di aver visto un uomo corrispondente alla descrizione, sabato mattina attorno alle 10. Il territorio è stato suddiviso in 5 zone affidate ad altrettante squadre di soccorritori e vigili del fuoco, che hanno nuovamente setacciato boschi e pendii, percorso sentieri e strade bianche e controllato bivacchi e casere. Un Bloodhound e il suo conduttore del Corpo F orestale hanno perlustrato assieme a una squadra la testa della vallata, mentre tre tecnici forristi del Soccorso Alpino si sono calati lungo la gola del Fontane, affluente del torrente Rimonta che invece era stato perlustrato i giorni scorsi dal Saf dei vigili del fuoco. La gola del Fontane parte sotto Casera Scalir, la prima struttura marcata in questi giorni di ricerca da tutti i cani, dove quasi sicuramente l'uomo si è fermato prima di proseguire il cammino. Le unità cinofile si sono poi portate nuovamente in Salvedella, da Praderadego in jeep e in cresta a seguire, e poi verso il Rifugio Posa Puner. Martedì erano presenti soccorritori di Belluno, Prealpi Trevigiane, Feltre, Longarone, Alpago, i vigili del fuoco e la Forestale. Alcune squadre hanno poi finito per controllare anche una casera nella zona del Visentin. Mercoledì mattina in Prefettura è fissato un incontro per fare il punto della situazione e valutare come proseguire le ricerche.

A seguito dell'incontro di questa mattina in prefettura legato alla scomparsa di Giovanni Lavina, cui hanno preso parte il soccorso alpino, i vigili del fuoco, il corpo forestale dello stato e i carabinieri, è stato concordato di proseguire le ricerche per le due giornate di domani e venerdì, 11 e 12 febbraio. Il campo base sarà dislocato a Cordellon.

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