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Cronaca

Blitz della finanza in tre laboratori cinesi, scoperti 17 lavoratori in nero

Al momento dell'incursione delle fiamme gialle nei laboratori, i dipendenti erano intenti a lavorare ai macchinari. Chiuse tutte e tre le attività. Per riaprirle i tre titolari dovranno pagare 1.500 euro a lavoratore

Le fiamme gialle hanno sottoposto a chiusura tre laboratori cinesi, nel Trevigiano, dopo avervi scoperto 17 lavoratori tutti completamente in nero.

L'operazione della finanza è scattata dopo una serie di indagini sui laboratori cinesi di abbigliamento e accessori presenti nella Marca. Le attività investigative hanno condotto all'individuazione di tre società, poste poi sotto controllo.

Dagli accertamenti è emerso che nei laboratori delle tre società cinesi erano impiegati operai non assunti regolarmente ed è scattato il blitz.

Al momento dell’accesso dei finanzieri nelle aziende i 17 dipendenti, tutti cinesi, erano occupati alle macchine cucitrici per il confezionamento di abiti.

A conclusione delle perquisizioni, la fiamme gialle hanno tempestivamente informato la Direzione Territoriale del Lavoro di Treviso perché venissero sospese le attività imprenditoriali dei tre cinesi, che potranno ottenere la riapertura dei laboratori pagando una sanzione di 1.500 euro per ogni lavoratore irregolare e assumendo immediatamente e regolarmente i dipendenti scoperti in nero.

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