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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Geopolitica, commercio mondiale e made in Italy nel nuovo seminario di Unindustria

Giovedì 25 gennaio Unindustria Treviso e Confindustria Padova uniscono le forze. Tra i temi trattati l’espansione degli scambi globali, la spinta dell’export e le strategie aziendali

TREVISO L’espansione degli scambi globali prosegue. La velocità è la più alta dal 2010 e in accelerazione nel 2017 (+4,3%) e proseguirà robusta nel 2018 (+3,9%). Solo i rischi geopolitici del contesto internazionale potrebbero farla deragliare.

Il made in Italy partecipa alla crescita rotonda e guadagna quote di mercato, con Treviso e le sue imprese ai vertici italiani. Negli ultimi nove mesi del 2017 il valore del nostro export è cresciuto del 5,4% dopo un 2016 che ha visto l’export trevigiano superare i 12 miliardi di euro, settima provincia italiana per valore realizzato nei mercati internazionali ed un saldo attivo di 5,5 miliardi di euro. Tra le novità dell’anno appena trascorso, il ritorno dell’export in Russia e Giappone, la crescita continua negli Usa, lo sviluppo dell’Australia accanto ai mercati consolidati dell’Ue. In un contesto economico e politico mondiale di grande complessità, l’analisi puntuale degli scenari internazionali diventa obbligata per tutte le aziende che vogliano elaborare un’efficace strategia di internazionalizzazione. Per questo Unindustria Treviso e Confindustria Padova organizzano un incontro sulle variabili geopolitiche di cui tenere conto e le previsioni economiche per il 2018, per offrire agli imprenditori e ai loro collaboratori strumenti di conoscenza adeguati sugli scenari internazionali. 

Il seminario dal titolo “Come la geopolitica influenza il commercio internazionale, cosa aspettarsi nel 2018”, si terrà nella sede di Unindustria Treviso di piazza Istituzioni giovedì 25 gennaio, alle 10.30  e nel pomeriggio a Padova, nella sede di Confindustria Padova (via E. P. Masini, 2) alle ore 15.30. Relatori del doppio appuntamento saranno Luca Paolazzi, Direttore del Centro Studi Confindustria con una relazione sugli scenari 2018 per il mondo e l’export italiano, nel segno dell’incertezza della geopolitica, e Matteo Bugamelli, Capo della Divisione Struttura economica e mercato del lavoro di Banca d’Italia, che interverrà sulla ripresa delle esportazioni italiane: fenomeno temporaneo o strutturale? A Treviso introdurrà i lavori Valter De Bortoli Vice Presidente di Unindustria Treviso con delega all’Internazionalizzazione  mentre a Padova ci sarà l’intervento di Alessandro Nardo, Responsabile Area Internazionalizzazione di Confindustria Padova. Come la geopolitica influenza il commercio internazionale? Globalizzazione o ritorno al protezionismo? Qual è stato l’andamento dell’export italiano? Quali i fattori che maggiormente lo hanno influenzato e cosa aspettarsi nel 2018? Come si posiziona l’Italia nei confronti degli altri maggiori Paesi dell’area Euro? A queste domande proveranno a dare risposta i relatori durante il doppio appuntamento di Unindustria Treviso e Confindustria Padova nell’ambito di Sistemaperto. 

PADOVA TREVISO, 53,8% DELL’ATTIVO COMMERCIALE VENETO. La componente estera della domanda spinge la ripresa dell’attività economica. Negli ultimi due anni (settembre 2015-2017) l’export di Padova accelera, con una crescita tendenziale del 9,8% (Treviso +6,9%). Nel biennio la crescita aggregata delle esportazioni di Treviso e Padova è stata dell’8,1%, un risultato superiore a quello del Veneto (+6,9%), in linea con l’Italia (+8%). In attesa del consuntivo 2017, destinato a ritoccare i dati al rialzo, il polo manifatturiero Padova Treviso, tra i primi in Italia, ha prodotto nel 2016 21,3 miliardi di euro di esportazioni, pari al 36,6% del totale Veneto e al 5,1% di quello italiano, 12,5 miliardi di importazioni (29,9%). Il contributo all’attivo commerciale è stato di 8,9 miliardi, il 53,8% dell’intero Veneto. Dati che il 2017 ha ritoccato con ogni probabilità al rialzo. Accanto ai mercati consolidati della Ue, cresce il peso dei nuovi mercati e la capacità delle imprese di radicarsi e presidiare aree geografiche sempre più lontane, dall’America al Medio Oriente, all’Asia Orientale. 

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