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Cronaca

"Due conviventi? Una famiglia": sentenza rivoluzionaria a Treviso

Il giudice civile ha accolto il ricorso di un trevigiano che si era visto negare l'affidamento delle ceneri del convivente defunto

TREVISO — «Un rapporto di convivenza equivale a una famiglia». Ha tutta l’aria di essere rivoluzionaria la sentenza stabilita dal giudice del tribunale di Treviso Alberto Barbazza, che ha accolto un ricorso contro il Comune capoluogo da parte di un residente cui era stata negata la possibilità di tenere l’urna con le ceneri del convivente, morto nel 2011, come scrivono i quotidiani locali.

Anche in assenza di matrimonio, quindi, le ceneri possono essere affidate al convivente. La rigida interpretazione della legge che tratta questa materia – la 130 del 2001 – da parte dell’allora amministrazione comunale leghista guidata dal sindaco Gian Paolo Gobbo, non è stata accolta dal giudice che, al contrario, ha individuato una convivenza di otto anni, conti correnti in comune e altri elementi tali da poter ritenere la coppia a tutti gli effetti una famiglia. 

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