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Cronaca

Smog in Veneto, Zanoni: "Zaia pensi meno alle tradizioni e più alla salute dei cittadini"

Il consigliere regionale del Partito Democratico si scaglia contro il Governatore commentando i dati Arpa elaborati da Legambiente: "Su 32 province che hanno sforato i limiti, 6 sono venete"

TREVISO “La salute dei veneti dovrebbe essere al primo posto nei pensieri del governatore che invece preferisce le tradizioni che inquinano, come i panevin. Servono misure serie ed efficaci perché siamo di fronte a un’emergenza sanitaria senza pari”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, commentando i dati Arpa elaborati da Legambiente sullo smog nelle città italiane nel 2016.


“Sono 32 i capoluoghi di provincia che hanno superato la soglia di sforamenti di polveri sottili consentiti per legge (35 giorni l’anno) e di queste ben sei sono in Veneto, dove si salva solo Belluno”.  I numeri condannano la nostra regione: il limite è stato superato 73 volte a Venezia, quarta in Italia, 71 a Vicenza, 68 per Treviso e Padova, 51 a Verona e infine 40 sforamenti a Rovigo.

“Questa non è un’emergenza del momento, ma un problema ormai strutturale, visto che il Veneto è da tempo una delle aree più inquinate d’Europa. Abbiamo atteso per 12 anni il Piano dell’aria, approvato finalmente la scorsa primavera, che è però inadeguato, macchinoso e inefficace, considerato che molte delle misure previste non sono vincolanti, né hanno un’adeguata copertura finanziaria. Eppure i motivi per intervenire ci sono tutti. Non dimentichiamo che nel 2012 abbiamo subito una condanna dall’Ue per violazione della Direttiva sulla qualità dell’aria e, per la stessa ragione, una nuova procedura di infrazione nel 2014 , tuttora aperta”.

“A questo va aggiunto l’allarme dell’Agenzia Europea Ambiente, secondo cui in Italia, dato del novembre 2015, ci sarebbero 91mila morti premature riconducibili all’inquinamento dell’aria. E infine – ricorda ancora Zanoni – lo studio realizzato da un pool universitario su bambini tra sei e otto anni, che ha rilevato mutazioni nel Dna in un caso su due, dovute al troppo smog. A fronte di questi dati non possiamo accontentarci di misure tampone e ‘una tantum’, che comunque mancano: servono politiche serie e di lungo periodo. Esiste un proverbio veneto che dice ‘prima la salute’, Zaia e la sua maggioranza dovrebbero ricordarselo o più spesso”.

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