rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cornuda

Uccisa, gettata in una scarpata tra i rifiuti: la tragica fine di Sofiya

Nel pomeriggio della Vigilia il tragico ritrovamento in un bosco di Romano d'Ezzelino. Il cadavere è quello della 43enne scomparsa da Cornuda. Il compagno, Pascal Albanese, 50 anni si era tolto la vita dieci giorni dopo la sua scomparsa

CORNUDA Uccisa e gettata in una scarpata, tra i rifiuti. Questa la tragica fine di Sofiya Melnyk, interprete ucraina di 43 anni, il cui cadavere è stato trovato da un gruppo di cacciatori nella giornata della Vigilia di Natale, in un bosco di Romano d'Ezzelino, lungo la strada Cadorna, al terzo tornante. Ora sarà l'autopsia, disposta dalla Procura di Treviso, a fare luce sulle cause della morte, chiarendo inoltre quando questa sia avvenuta. Dieci giorni dopo la sua scomparsa il compagno, Pascal Albanese, 50 anni, si tolse la vita. Era il 26 novembre. I due vivevano insieme a Cornuda da 16 anni ma da tempo erano in rotta: la donna aveva tentato di rifarsi una vita, frequentando altri uomini, tra cui un noto radiologo trevigiano con cui voleva sposarsi e avere un figlio.

Per gli investigatori non vi sarebbero dubbi: si sarebbe trattato di un omicidio-suicidio con il 50enne che avrebbe ucciso Sofiya e si sarebbe poi suicidato, in preda al rimorso. Gli interrogativi sulla vicenda sono però molteplici. Proprio l'esame autoptico dovrà chiarire a quando risale il decesso della 43enne. A denunciare la sua scomparsa ai carabinieri (Sofiya era stata vista per l'ultima volta il 15 novembre) è stato, cinque giorni dopo, un geologo emiliano di 70 anni con cui la donna aveva un appuntamento (il 17 novembre). Lo stesso amante aveva inutilmente chiesto informazioni a Pascal circa la sorte della donna e per questo aveva deciso di rivolgersi alle forze dell'ordine. Qualche giorno dopo il suicidio del 50enne venne trovata l'auto, nella zona di Forcella Mostaccin: per gli investigatori si sarebbe trattato di un tentativo di depistaggio da parte dell'omicida.

DOMANI L'AUTOPSIA Il pm della Procura di Treviso, Giulio Caprarola, ha disposto che sul corpo di Sofiya Melnyk venga effettuata l'autopsia nel pomeriggio di domani, giovedì alle 14. L'esame vedrà impegnato l'anatomopatologo Alberto Furlanetto, coadiuvato da un radiologo per accertare eventuali lesioni o traumi alle ossa, e dall'entomologo Stefano Vanin, già impegnato in passato in casi di cronaca importanti a livello nazionale come quello dell'omicidio di Yara Gambirasio. Quest'ultimo avrà il compito di scoprire da quanto tempo il corpo sia stato abbandonato nel bosco attraverso l'analisi di larve ed eventuali uova di insetti presenti sui resti della donna. All'autopsia parteciperà anche il legale della famiglia di Pascal Albanese, la cui istanza è stata accolta dalla Procura. L'ingegniere Nicola Chemello, sempre su disposizione della Procura, è stato incarico dell'analisi del materiale informatico rinvenuto all'interno dell'abitazione (esame che comincerà domani) in cui convivevano Pascal e Sofiya: si tratta di quattro pc, tra cui tre portatili, e ben otto hard disk esterni, il cui contenuto è al momento ignoto.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Uccisa, gettata in una scarpata tra i rifiuti: la tragica fine di Sofiya

TrevisoToday è in caricamento