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Cronaca Spresiano

Botte e minacce alla moglie: non era una "buona islamica"

Un albanese di 31 anni a processo: quando la compagna, parrucchiera, decideva di andare in piscina veniva insultata pesantemente dall'uomo, lui le dava della "poco di buono"

«Se ti trovo con altra gente ti sgozzo». E' una delle frasi con cui un albanese 31enne avrebbe terrorizzato la moglie  - una connazionale che lavora presso un salone di parrucchieri di Spresiano - dall'ottobre del 2017 all'agosto scorso. Un marito padrone che avrebbe contestato alla moglie di essere troppo promiscua e quindi non una buona mussulmana nei cui confronti la Procura di Treviso ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di stalking. Alla donna sarebbe stato in particolare vietato parlare con altri uomini, anche se si trattava di colleghi di lavoro. Per questo in una occasione era stata aggredita a schiaffi perché il marito l'aveva vista conversare con un ragazzo fuori dalla porta del salone.

Quando era fuori casa, ha raccontato la donna, veniva costretta a dirgli con chi stava e doveva inviare delle foto per dimostrare che non c'erano altri uomini. E se decideva di andare in piscina sarebbe stata insultata pesantemente dall'uomo, che le avrebbe in più occasioni dato della "poco di buono". Dopo l'ennesimo episodio di violenza la donna  ha trovato l'estate scorsa il coraggio di denunciare e il 31enne era stato arrestato. Prima è finito in carcere e poi agli arresti domiciliari. Il difensore, l'avvocato Simone Marina, ha preannunciato l'intenzione di chiedere il rito abbreviato.

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