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Cronaca Montebelluna

La villa aveva una stanza segreta: trovate armi dell'esercito tedesco

Il ritrovamento nell'edificio di Montebelluna, il cui granaio era stato trasformato in prigione. In una stanza segreta erano custodite le armi

Una pistola mitragliatrice, sette caricatori, una pistola Mauser Luger P08, un otturatore di riserva e 312 proiettili calibro 9x19 Parabellum. È questo il materiale rinvenuto all’interno di una villa del ‘700 di Montebelluna, di proprietà di un uomo deceduto a ottobre 2012. Le armi sono state trovate durante le operazioni di riordino dei locali interni dentro una stanza segreta. Appartenevano tutte all’esercito tedesco che le aveva utilizzate durante la seconda guerra mondiale.

La storia narra che in questa villa immersa in un grande parco, invisibile dalla strada, collocata nella periferia di Montebelluna, durante la seconda guerra mondiale i tedeschi si erano creati un fortino di difesa dagli assalti dei partigiani. In particolare vi aveva fatto dimora il colonnello Dierich e nelle adiacenze nel parco erano accampati i suoi uomini, un reparto autonomo specializzato in rastrellamenti, venuto dal Piemonte. Sentinelle armate pattugliavano tutta la villa giorno e notte, impossibile era entrare ed uscire senza esser notati.

I montebellunesi e le versioni storiche narrano che in quella villa, in particolare il granaio era stato trasformato in prigione, unica nel suo genere nella zona, dove i partigiani e le persone catturate a seguito di rappresaglie venivano trattenuti, torturati e infine trasferiti in altri luoghi dove erano destinati a morire. Come è successo al carabiniere Ampelio Iberati, che aveva fatto la campagna di Russia e lì è stato detenuto per venti giorni e infine impiccato a Portogruaro , dove ha sede la caserma a lui intitolata.      

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