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Cronaca

Terroristi Isis sui barconi dei profughi diretti in Italia: Zaia chiede maggiori controlli

Il governatore del Veneto ha dichiarato che per contrastare questa minaccia sono necessari maggiori controlli e identificazioni già a partire dalle coste del Nord Africa

TREVISO Nelle scorse ore la notizia di un possibile e massiccio arrivo in Italia di molti membri appartenenti allo Stato Islamico attraverso l'utilizzo degli sbarchi di profughi sulle nostre coste, ha destato molto clamore all'interno dell'opinione pubblica.

Sulla questione si è espresso anche il governatore della regione Veneto Luca Zaia che ha commentato con queste parole la vicenda: "Qualche settimana fa il Procuratore nazionale antimafia aveva lanciato un allarme. Ora che i sospetti si stanno trasformando in certezze - prosegue Zaia - sarebbe davvero criminale lasciar correre colpevolmente e proseguire, come si è fatto finora, come se nulla fosse, nel disordine organizzativo e nella pura gestione di emergenze che si susseguono senza soluzione di continuità. Sappiamo bene come qui in Veneto si fossero già radicati e operassero pericolosi reclutatori dell'Isis. Gli stessi che, confermano in queste ore i servizi antiterrorismo tedeschi, operano nei campi profughi per radicalizzare dei disperati".

"Occorre dunque modificare la strategia con cui fronteggiare l'arrivo dei profughi sulle rotte del Mediterraneo - prosegue il Presidente del Veneto -. Visto e considerato che nessuno, lo ribadisco per l'ennesima volta, vuole lasciar morire gente in mare, bisogna che, una volta intercettati, i presunti profughi vengano immediatamente portati in un porto libero o liberato del Nord Africa. Qui si procederà all'identificazione più approfondita possibile, si separeranno i veri profughi dagli immigrati economici (che sono i due terzi del flusso), si indagherà il più possibile approfonditamente sui sospettati. E a quel punto, ma soltanto a quel punto, si aprirà il canale umanitario per chi davvero fugge da orrori e morte certa, per stenti o per guerra".

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