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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro

Treviso, l'assessore Manfio e la violenza: ecco lo "Spazio Donna"

Convenzione di Istanbul. Manfio: "Spazio Donna apre le porte alle associazioni del territorio. Lavoriamo insieme contro la violenza"

TREVISO - Ad un anno dalla ratifica in Italia, il 1 agosto 2014 è entrata in vigore la Convenzione di Istanbul. Con un certo ritardo ha finalmente avuto attuazione il provvedimento del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne. L’accordo mira a proteggere da ogni forma di violenza, anche domestica, a eliminare ogni forma di discriminazione, predisporre politiche e misure di protezione e assistenza, promuovere la cooperazione internazionale, sostenere e assistere le organizzazioni e le autorità incaricate dell’applicazione della legge. Amnesty International e altre realtà che vivono da vicino il problema, hanno rinnovato il loro appello alle istituzioni italiane perché sia adottata una legge specifica sulla parità di genere, perché siano raccolti dati statistici precisi sul fenomeno del femminicidio e perché siano garantiti il finanziamento e l’aumento dei centri d’accoglienza per le vittime di violenza.
 

Il Comune di Treviso, per volontà dell’assessore alle politiche sociali Liana Manfio, ha istituito il 25 novembre del 2013 lo Spazio Donna che, dopo otto mesi di attività, vuole crescere e ampliare il suo servizio.
“Lo Spazio Donna, in questi mesi è diventando un punto di riferimento per Treviso. Il capoluogo della Marca era rimasto l’unico in Veneto a non disporre di un centro in grado di accogliere i bisogni e il disagio delle donne - dichiara Manfio– Ora in linea con i principi della Convenzione di Istanbul, vorremmo intensificare le attività del centro, ampliando l'orario di apertura, grazie a una maggiore presenza di operatori e volontari delle associazioni locali. Crediamo che solo una gestione ‘aperta’ e condivisa possa contribuire a trasformare questo spazio in un luogo accogliente, di apprendimento e crescita personale. Così abbiamo chiesto alle associazioni culturali, artistiche, e sociali del territorio di collaborare”.
 

I gruppi potranno utilizzare, in orari diversi, gli spazi del centro e a loro volta saranno chiamati a coinvolgere gli utilizzatori nelle proprie attività. Non solo uno spazio contro la violenza dunque, ma di crescita personale. “Con il partenariato del Comune di Treviso, grazie anche al finanziamento ottenuto dalla Regione Veneto, Telefono Rosa che allo Spazio Donna ha la sua sede, è stato riconosciuto come Centro antiviolenza a livello regionale - sottolinea Manfio- Con questa apertura alle associazioni però vogliamo valorizzare le risorse culturali, artistiche e del volontariato sociale, già presenti nel territorio, mettendole in relazione tra loro e creando anche nuovi percorsi e laboratori di gruppo, grazie al sostegno e all’esperienza degli operatori".

Sempre in sintonia con la convenzione di Istanbul l’assessorato sta organizzando un laboratorio teatrale/musicale, tenuto dalla regista Ketty Adenzato, proprio sul tema della violenza "nascosta", cioè quella sommersa, che non arriva ai servizi sociali e non viene intercettata. Il laboratorio sfocerà in uno spettacolo teatrale il 25 novembre 2014 (Giornata internazionale contro la violenza di genere) presso il Teatro Comunale Del Monaco. “Più che il risultato,pensiamo sia importante il percorso che i giovani partecipanti saranno invitati a fare, lavorando anche su se stessi. E' necessario infatti che ognuno di noi, nel proprio ambito, faccia tutto ciò che gli è possibile, e anche qualcosa di più, per evitare che il numero delle persone oggetto di violenza continui ad aumentare. E' inoltre indispensabile poter lavorare e intervenire anche con chi la violenza la agisce, con i "maltrattanti", per interferire e bloccare la spirale che drammaticamente li assorbe. In sintesi – chiude Manfio - è necessario influire su un cambiamento culturale affinché i giovani, attraverso i messaggi che noi adulti trasmettiamo, possano attuare la trasformazione necessaria per bloccare le violenze ancora tanto presenti fra noi”.

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