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Cronaca

Riorganizzazione dei distretti: “La Commissione fermi l’iter legislativo"

Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL Treviso: "Troppa carne al fuoco, si concluda il processo di unificazione delle ULSS, con tutto quello che comporta, prima di operare altre scelte, sulle quali oggi non c’è l’avvallo del territorio"

TREVISO Al di là dei colori politici, serpeggia forte la preoccupazione tra gli amministratori trevigiani rispetto alla riorganizzazione distrettuale socio-sanitaria ora al vaglio della V commissione. In particolare, a destare apprensione proprio quello scollamento tra sistema sociale e sanitario che si configura sempre più essere l’obiettivo della legge regionale. “Troppa carne al fuoco, si concluda il processo di unificazione delle ULSS, con tutto quello che comporta, prima di operare altre scelte, sulle quali oggi non c’è l’avvallo del territorio": afferma Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL Treviso.

“Il rischio è credibile - tuona il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso - tenendo conto del modus operandi della Giunta, abituata a prendere decisioni su temi rilevanti senza coinvolgere il Consiglio, come quello sulle strutture intermedie. La sfida, invece, è rielaborare, in modo condiviso, una buona legge regionale per l’ambito socio sanitario. Oggi più che mai serve un corpo di norme aggiornate capace di garantire regole chiare e applicabili per la costruzione del diritto alla salute sul territorio che non può esistere senza l'integrazione socio sanitaria”.

“Come SPI CGIL è da quando è stato varato il PSSR, nel lontano 2012, che ne monitoriamo, dati alla mano, applicazione, criticità, mancanze e possibili aggiustamenti di percorso. Dentro questa attenzione - illustra Paolino Barbiero - si innesca il confronto diretto con i sindaci e gli amministratori locali che annualmente incontriamo e dai quali condividiamo ora una fortissima preoccupazione per le scelte che da Venezia saranno calate sulla Marca. Per questo il sindacato chiede lo stralcio dalla delibera della Giunta regionale sulla riorganizzazione distrettuale garantendo la permanenza del sistema attuale delle ex Ulss fino ad approvazione di un corpus normativo da parte del Consiglio regionale capace di aggiornare la legge del ‘82. In caso contrario si sta decretando la fine di quel modello in favore di uno solo sanitario ospedale centrico”.

“La V Commissione – rincara la dose Barbiero - dovrebbe bocciare questa proposta normativa perché le scelte contenute entrano in maniera molto pesante nella programmazione sanitaria. L’intero impianto è in fortissimo contrasto con la riforma appena approvata (L.R. 19/2016) perché, nell’allontanamento dei luoghi decisionali dai problemi dei cittadini, viene completamente a mancare il rafforzamento del ruolo dei distretti, chiesto e promesso ai sindaci al momento della scelta di unificare le Ulss trevigiane. Il nostro welfare, costruito attraverso processi di partecipazione e di rete fra istituzioni e risorse civiche (cooperative, privato sociale, volontariato, associazioni), verrebbe così spazzato via. Ne è riprova, inoltre, una drastica riduzione delle Unità Operative Complesse per le aree: Infanzia, Famiglia, Adolescenza e Consultori, Cure Primarie, Disabilità e Non Autosufficienza”. “Facciamo appello agli eletti in consiglio regionale e al presidente Zaia, l’assessore Luca Coletto e il direttore Mantoan perché queste istanze vengano responsabilmente prese in considerazione - conclude Barbiero”.

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