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Cronaca

Treviso is Open, il capoluogo della Marca ha il suo nuovo brand

I vincitori del concorso lanciato dall’amministrazione comunale per la realizzazione della progettazione grafica del marchio/logotipo e del relativo payoff per la promozione della città sono Ferena Lenzi e Paolo Celotto

TREVISO La città di Treviso ha il suo brand. I vincitori del concorso lanciato dall’amministrazione comunale per la realizzazione della progettazione grafica del marchio/logotipo e del relativo payoff per la promozione della Città di Treviso sono Ferena Lenzi e Paolo Celotto. Treviso is open è la loro proposta. Un sistema di simboli nati dall’unione del cerchio con gli altri elementi figurativi da cui si possono ottenere molteplici figure rappresentative delle qualità della città.

IL SISTEMA Il cerchio; la porta; il merlo; la goccia; il dipinto murale: le icone sono un sistema comunicativo coerente e riconoscibile, capace di valorizzare in modo univoco le qualità della città. Un sistema di simboli variabile che può essere adattato ai vari usi della comunicazione. Dall’unione della figura del cerchio con gli altri elementi figurativi si possono ottenere molteplici figure rappresentative di altre qualità della città.

I vincitori hanno tradotto il concetto di apertura scegliendo la parola inglese Open per offrire un’immediata possibilità di decodificazione del messaggio che si vuole far passare. Considerando che la parola Treviso contiene la 3a persona singolare del verbo essere (is=è) e la lettera finale o coincide con l’iniziale della parola open, hanno di fatto fuso il nome  della città con la sua qualità più pregnante. Treviso is open, Treviso è aperta all’arte, al buon cibo, ai viaggiatori, agli investimenti, all’innovazione, allo sport, all’ambiente, alla storia e alla bellezza. L’identità collettiva trevigiana è pertanto associabile ai valori di elasticità, duttilità, abilità, umanità, rapidità, generosità, lungimiranza.

“Non cercavamo solo un segno grafico o un marchio – dichiara il sindaco di Treviso Giovanni Manildo - Treviso is open ora diventerà il simbolo della comunicazione del Comune di Treviso che per primo lo adotterà. Poi cercheremo di estenderlo a tutti i soggetti, le forze vive e produttive della città. Ci auguriamo che il risultato sia un messaggio forte e identitario non solo dell’amministrazione comunale ma dell’intera città e della sua comunità. Treviso is open ci ricorda, con una sintesi grafica, che la nostra è una città aperta alla cultura, all’innovazione, al cambiamento, aperta all’ascolto e alle istanze di tutti” .

L'assessore Liana Manfio, che ha seguito il percorso, precisa che la ricerca non voleva giungere solo ad un segno grafico o un marchio.
"Cercavamo un simbolo identitario per la nostra città ed il suo territorio. Il percorso è stato di tipo partecipativo, alla ricerca di una identità condivisa: sono stati compilati moltissimi questionari dai cittadini, dalle categorie, dalle varie componenti della Trevisosmartcommunity.
In molti incontri pubblici anche i forum - che si sono occupati delle tematiche sociali, culturali, ambientali e della scuola - hanno offerto e partecipato ad una riflessione sulle caratteristiche di Treviso, spaziando da quelle fisiche e paesaggistiche a quelle sociali e quasi intime, in una ricerca (anche ardita) di riconoscere nella città un'anima dei suoi abitanti. Treviso is open ora dovrà diventerà il simbolo della comunicazione del Comune di Treviso. L'obiettivo è anche quello di estenderlo ai vari soggetti, alle forze vive e produttive della città che vorranno riconoscersi in un elemento simbolico che tutti accomuna e valorizza.  Ci auguriamo che il risultato sia un messaggio forte di tutta la comunità, quindi città ma anche dei territori contermini e della comunità che in questi vive ed opera."

"È forte la soddisfazione per esserci classificati primi in un concorso che ha visto più di cento adesioni - dichiarano i vincitori Ferena Lenzi e Paolo Celotto -  Abbiamo vinto io e Paolo, sì, ma con noi hanno vinto soprattutto la passione per il nostro lavoro di professionista della comunicazione e di grafico, un’idea “pulita” e il legame alla città di Treviso, in cui entrambi siamo nati e cresciuti. Il senso di appartenenza ci ha permesso di individuare il filo conduttore capace di comporre gli elementi identitari tangibili e intangibili. Il primo passo è stato di osservare la città. Siamo partiti da ciò che la città comunica. Sono immediatamente emerse la percezione di una città come non mai frequentata da visitatori e turisti – interessati alle proposte culturali, alla ricchezza dell’offerta enogastronomica e ai numerosi eventi –, la sensazione di una città in continua evoluzione, la constatazione che cultura, sport, economia e turismo non possano che essere caratterizzati da estroversione, ascolto dei trend, adeguamento alle innovazioni e ai cambiamenti sociali. Da qui, il concetto di apertura.
Tale insieme di riscontri è entrato, perciò, a pieno diritto nel payoff, e ha dato il via alle valutazioni sugli elementi iconici più identificativi e peculiari della città di Treviso: il centro, la porta, la goccia, il merlo a coda di rondine e il dipinto murale. I medesimi elementi sono diventati una sorta di alfabeto, un codice semantico riconoscibile e declinabile.  A rafforzare la nostra idea, inoltre, la valutazione che il concetto di apertura è un punto di arrivo, ma è anche un punto da cui partire: una proiezione, una prospettiva, una possibilità di interazioni future sempre più ampie. L’aspettativa, perciò, è che questa “visione” diventi un sentire condiviso e apra la strada a nuove progettualità".

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Lanciato lo scorso novembre, dal Comune di Treviso con la partnership di Cassa di Risparmio del Veneto,  il bando di concorso nazionale per il brand cittadino ha riscosso grande successo: sono state infatti  107 le proposte provenienti da tutta Italia  arrivate a Ca’ Sugana. Cinque i componenti della commissione, tutti professionisti noti nel campo della comunicazione, design e marketing che hanno stabilito, con il loro giudizio, il vincitore: Renzo di Renzo, nato e residente a Treviso, esperto in design e comunicazione, Emanuela Bonini Lessing, esperta in design della comunicazione visiva e multimodale, Marina Geromel espreta in marketing; Pete Kercher esperto in social design  e Giorgio De Magistris, esperto in comunicazione.

“I progettisti hanno saputo cogliere l’esigenza fondamentale di un marchio che non deve essere solo riconoscibile, gradevole esteticamente e facilmente declinabile, ma deve esprimere un’identità, un concetto e un senso passibile di letture a più livelli – commenta il Presidente della Commissione Renzo di Renzo - L’uso di un inglese elementare, internazionale, suggerito dal suffisso “omissis” contenuto nel nome, ha portato ad integrare il pay-off stesso nel marchio, rendendolo originale, e si presta ad interpretare quella che anche in una visione prospettica dovrà essere l’identità prioritaria di Treviso. Treviso è una città aperta all’arte, alla cultura, allo sport ma soprattutto alle persone. Un museo a cielo aperto, quindi, non chiuso, ma vivo e dinamico, in grado di cambiare faccia e immagine a seconda dei diversi ambiti, rappresentati dall’apparato iconografico di supporto”.

“L’Università Iuav di Venezia non ha lasciato del tutto Treviso – dichiara il Rettore dell’Università IUAV Alberto Ferlenga - Attraverso la partecipazione della prof.ssa Bonini Lessing alla stesura del bando e alla commissione di concorso, Iuav e Comune hanno collaborato nella scelta del nuovo Brand della città, cioè di un coerente sistema visivo di rappresentazione della propria identità che ricopre un ruolo fondamentale nel processo di valorizzazione delle città contemporanee. La collaborazione si inserisce nell’ambito di un rapporto che, dalle proposte di recupero della Caserma Piave, alla presenza in Treviso Smart City, ai progetti per il quartiere Fiera, vede Iuav e Comune di Treviso portare avanti un lavoro comune che ha come obiettivo il continuo miglioramento della vivibilità urbana".

Ai due progettisti è stato offerto un premio in denaro del valore di 8mila euro messi a disposizione dallo sponsor, la Cassa di Risparmio del Veneto. “Il Gruppo Intesa Sanpaolo è ben consapevole dell’importanza e del valore del marchio sia a livello nazionale sia a livello territoriale dove sono presenti diverse realtà storiche ben radicate nel territorio – dichiara Gilberto Muraro Presidente di Cassa di Risparmio del Veneto (Gruppo Intesa San Paolo) L’essere percepiti come un grande gruppo solido con un respiro internazionale a fronte di fondamenta ben salde nei diversi territori è il nostro valore aggiunto, ciò che ci distingue e ci rende riconoscibili. Per questo motivo occorre lavorare affinché il brand sia identificato con i valori della reputazione e della credibilità, aspetti sempre più importanti nella relazione con le famiglie e le imprese. È con questo spirito che Cassa di Risparmio del Veneto opera sul territorio affiancando il proprio marchio a iniziative che possono valorizzare le peculiarità delle nostre città, aprendole al mondo e rafforzandone nei cittadini il senso di appartenenza. Da questo punto di vista riteniamo che l’azione di branding sia fondamentale per promuovere e rendere attrattiva una realtà. Complimenti, quindi, alla città di Treviso per il percorso fatto e per il felice risultato raggiunto, che aumenterà la visibilità della città nel mondo.”

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