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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

“Inutile tentate di spostare il problema, serve chiarezza sui numeri per garantire lavoro e servizi”

Prosegue la mobilitazione per le lavoratrici e i lavoratori del CUP del Ca' Foncello. La replica alle dichiarazioni del direttore generale dell’Ulss, la Funzione Pubblica della Cgil

TREVISO Prosegue la mobilitazione per le lavoratrici e i lavoratori del CUP dell’Ospedale. Dopo le dichiarazioni del direttore generale dell’ULSS, la Funzione Pubblica della CGIL replica: “Serve chiarezza, a fronte di un situazione che continua a essere confusa, perché in gioco ci sono le lavoratrici e i lavoratori – spiega Ivan Bernini della FP Cgil Treviso –  non bisogna perdere lucidità e soprattutto non bisogna perdere di vista l’obiettivo, cioè il mantenimento dei livelli occupazionali e di conseguenza della qualità al servizio ai cittadini.

Perché questa è una vertenza che riguarda tutti: in un ambito strategico come la sanità, ridurre il personale del centro prenotazioni significa aumentare ancora le attese – vedi caso di Mogliano di oggi segnalato dai media – e togliere servizi indispensabili per i cittadini. Per questo, parlare di anacronismo o puntare il dito contro un’assemblea necessaria è solo un tentativo di spostare il problema. La realtà è che i trevigiani si meritano che le nuove ditte subentranti offrano un servizio uguale se non migliore a quello precedente, senza quindi ridurre il numero dei dipendenti. E la Cgil esiste proprio per vigilare sulle situazioni che, in nome della spending review, possano rischiare di compromettere i servizi per i cittadini.

È bene allora mettere chiarezza sui dati. La Cgil ha calcolato 62 esuberi in base alla diminuzione delle ore del capitolato d’appalto del bando. Dato, questo, che non è stato ancora smentito da nessuno. La direzione generale dell’Ulss ha prima affermato che gli esuberi saranno 50/60, mentre oggi ha parlato di una ventina di dipendenti che saranno comunque re-impiegati. Bene se fosse vero, ma i numeri ancora non tornano. E non serve certo chiedere ai dipendenti di non prendere parte alle assemblee per ridurre il numero degli esuberi.

E se oggi la Cgil sta combattendo molto per questa vertenza, è perché 2 anni fa la situazione era già stata denunciata ma non siamo stati ascoltati. Troviamo davvero grave, quindi, che a fronte di possibili 62 esuberi, la direzione generale inviti i dipendenti a non prendere parte all’assemblea della Cgil che riguarda il loro futuro. Perché suona come una velata minaccia.

Quello che è importante a questo punto – chiude la FP CGIL – è che siano messi al primo posto gli interessi delle lavoratrici, dei lavoratori e di tutti i cittadini. Che non saranno certo danneggiati da 2 ore di assemblea, bensì dalla diminuzione di un servizio essenziale attivo 365 giorni all’anno come il CUP”.

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