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Cronaca

Positiva all'alcooltest dopo un incidente, grazie al gelo viene assolta

Nel dicembre del 2016 una 37enne aveva perso il controllo della sua Jeep finendo contro un guard rail. La bassa temperatura, -2, e la mancata revisione dell'etilometro, hanno portato il giudice a questa decisione

La temperatura era di -2 gradi, l'etilometro non era stato sottoposto alle verifiche periodiche e non era certo il momento in cui era avvenuto l'incidente stradale in cui, a suo dire a causa della guida assistita e non dei bicchieri che avrebbe avuto in corpo, è uscita di strada da sola andando a sbattere con il suo Jeep Renegade contro un guard rail. Troppi  dubbi insomma per condannarla per guida in stato di ebbrezza e infatti il giudice l'ha assolta, sia pur con la formula dubitativa.

Protagonista di questa storia una trevigiana di 37 anni che l'8 dicembre del 2016 era stata "beccata" a Treviso con un tasso alcolemico che alla prima lettura dell'etilometro dava 2,07 e alla seconda 1,90. Un livello da sbronza in piena regola che le era costato la denuncia. Il test era stato effettuato alla 37enne da una pattuglia della polizia intervenuta a seguito dell'incidente in cui la donna era finita fuori strada, fortunatamente senza danni gravi per sé o per altri.

«Colpa della guida assistita - ha spiegato in aula - la macchina non rispondeva ai miei comandi e io sono stata presa dal panico, invece di frenare ho accelerato, sbandando senza riuscire a riprendere il controllo». Ma gli agenti intervenuti si sarebbero subito accorti che aveva l'alito da alcolici e l'avevano sottoposta all'alcol test. Il difensore, l'avvocato Marco Furlan, ha però contestato con successo l'esame. I dati meterologici di quella sera infatti riportano che la temperatura era di -2 gradi, quindi molto al di sotto del limite fissato per il corretto funzionamento dell'etilometro, che peraltro, è risultato da accertamenti, non era stato sottoposto alle verifiche periodiche. Inoltre non sarebbe stato possibile accertare il momento esatto dell'incidente e se questo fosse stato o meno coincidente con la "punta" alcolica nel sangue della donna. Tesi accolta dal giudice, che l'ha assolta, evitandole così sia la sanzione penale che il ritiro della patente e il sequestro dell'auto.

LA REPLICA DELLA POLIZIA STRADALE DI TREVISO «L'etilometro era perfettamente revisionato e funzionante: non corrisponde al vero non lo fosse stato -spiega il comandante della polizia stradale di Treviso, Alessandro De Ruosi- Non capisco come sia stato possibile accertare che non è stato sottoposto al controllo quando nessuno ha chiesto all'ufficio della polstada se era stato o meno regolarmente manotenuto. Sono curioso di leggere le motivazioni della sentenza e valutare l'impugnazione della stessa, perchè quello che leggo non attiene alla realtà sia per quanto riguarda lo strumento e alla temperatura. Se lo strumento ha lavorato regolarmente la sua tempeatura non poteva essere di -2. Lo strumento arriva sul luogo dell'incidente, trasportato in auto con una temperatura tra i 20 e i 22 gradi: è difficile che la temperatura esterna abbia influito su uno strumento trasportato in un abitacolo caldo. Il sistema automatico dell'etilometro, se va sotto la condizione di omologazione, non emette scontrini, non è testata per funzionare a quella temperatura».

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