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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San Giuseppe / Via Castellana, 16

Incassava la pensione del figlio morto in casa, madre denunciata

Il caso del disabile 50enne trovato, nel giugno scorso, mummificato in un appartamento di via Castellana a Treviso. L'indagine della squadra mobile di Treviso ha rivelato che la donna 73enne, si recava di persona in Posta per ritirare il denaro in contanti. E' accusata di occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato

Occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato. Sono questi i reati di cui dovrà rispondere una 73enne originaria di Milano che nel maggio scorso balzò agli onori delle cronache per un episodio che fece discutere e indignare la Marca, e non solo. Si scoprì che la donna, all'epoca residente in un appartamento di un condominio al civico 16 di via Castellana, a Treviso, aveva vegliato per ben nove mesi il cadavere del figlio disabile, un 50enne, morto per cause naturali probabilmente nel sonno. Il cadavere, ormai mummificato, era stato lasciato adagiato a letto e abbandonato alla decomposizione.

A fare questa scoperta raccapricciante, il 20 maggio 2019, furono gli agenti della polizia di Treviso che intervennero su richiesta della figlia della 73enne, residente a Milano. Quest'ultima era preoccupata perchè non riusciva a mettersi in contatto (sollecitata anche dall'amministratore del condominio che riceveva lamentele dei residenti per cattivi odori provenienti dall'appartamento) con l'anziana che era stata lasciata, da tempo, sola, a seguire il figlio disabile. I poliziotti, entrati in casa, trovarono il cadavere del 50enne, la madre in stato confuzionale e un'abitazione ridotta oramai ad una discarica di rifiuti ed escrementi. Ne seguirono polemiche, molto accese, circa la totale assenza di controlli da parte dei servizi sociali: nessuno si era reso conto di questa situazione di profondo degrado.

Le indagini della squadra mobile di Treviso, coordinate dal dirigente Claudio Di Paola, hanno portato alla luce un'altra sconfortante e sconcertante verità circa questa vicenda. E' stato infatti accertato che la 73enne, dopo la morte del figlio, aveva continuato a ritirare personalmente (grazie ad un'apposita delega) ed in contanti, presso la sede centrale di Poste in piazza Vittoria a Treviso, l'assegno di 900 euro che era stato concesso al 50enne come pensione di invalidità. In tutto si calcola che l'anziana, ora residente a Milano con la figlia, abbia intascato ben 9mila euro senza averne alcun diritto.

Gli investigatori hanno interrogato in più occasioni i residenti della zona ed eventuali testimoni: tra i vicini in pochi ricordavano di aver percepito odori strani. Una delle bariste del bar cinese che si trova poco distante dal condominio, frequentato abitualmente dalla donna, ha raccontato che la 73enne si recava quasi ogni giorno nel locale per bere il caffè e si faceva solitamente mettere da parte una brioche, asserendo che lo avrebbe poi portato al figlio disabile.

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