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Cronaca

Incidenti mortali in aumento (+15%): 50 vittime nel 2019

I dati della Prefettura di Treviso. La fascia di età più a rischio è quella tra i 35 ed i 55 anni. Circa il 20% degli incidenti sono riconducibili alla guida in stato di alterazione da alcol o da sostanze stupefacenti

Nel corso del 2019 sono stati 50 le vittime di incidenti stradali (sono stati 48 gli schianti tragici), con un aumento del 15% rispetto al 2018. Ad inizio degli anni 200 le vittime erano 160, con un trend costante di diminuzione che lo scorso anno ha avuto una preoccupante battuta d'arresto. I dati sono emersi nel corso di una riunione dell’Osservatorio per il monitoraggio degli incidenti stradali che si è tenuta giovedì in Prefettura ed è stata presieduta dal Prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà

La fascia di età più a rischio è quella tra i 35 ed i 55 anni. Circa il 20% degli incidenti sono riconducibili alla guida in stato di alterazione da alcol o da sostanze stupefacenti, il 15% sono costituiti da fuoriuscite autonome causate da malori, ed un altro 15% sono derivati da violazioni delle norme di comportamento (tra cui velocità pericolosa e mancata precedenza), mentre in più del 50% dei casi, non essendosi riscontrata una causa determinante, sono ragionevolmente  attribuibili ad una distrazione del conducente, quasi sempre riconducibile all’uso dei cellulari.

Nel corso della riunione è emerso che tra le principali strategie generali di prevenzione e contrasto al fenomeno, si segnalano i servizi di controllo effettuati nell’ambito del circuito europeo di Polizie Stradali denominato “TISPOL” (finalizzato al contrasto di violazioni quali limite di velocità,  mancato uso delle cinture di sicurezza, guida sotto l’ influenza  di alcol e/o sostanze stupefacenti) ed i servizi mirati al controllo di legalità denominati “Operazioni ad alto impatto”, cioè nel settore del trasposto  nazionale ed internazionale, e riguardo specifiche violazioni come quelle  relative all’obbligo dell’assicurazione di responsabilità civile. A questi si aggiungono, per il contrasto dell’uso dei cellulari alla guida, i servizi con veicoli civili, che hanno consentiti nel 2019 di aumentare del 70% rispetto al 2018 le sanzioni specifiche.

Per il contrasto delle alterazioni alla guida dei conducenti dovuta ad alcool o sostanza stupefacenti la Polizia Stradale di Treviso, unica in Italia, ha avviato da marzo 2019, tramite un apposito Protocollo, una sperimentazione che consente la contestazione della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti anche in assenza di personale medico nell’immediatezza del controllo. L’avvio della nuova metodologia ha consentito di aumentare del 60% le contestazioni per la guida sotto l’effetto di droga, dalle quali è emerso che un conducente su 5 dei soggetti sottoposti a controllo risulta in stato di alterazione da stupefacenti mentre guida. Nel corso della riunione sono stati evidenziati gli apporti di Regione e Provincia che finanziano bandi di investimenti per interventi sulla sicurezza stradale. Il cofinanziamento della Provincia, che ha realizzato un specifico monitoraggio degli incidenti per il periodo dal 2014 al 2018, riguarda interventi di messa in sicurezza della rete stradale provinciale su progetti presentati da 60 Comuni. Interventi di miglioramento delle infrastrutture sono stati realizzati da tuti gli Enti gestori della viabilità ordinaria ed autostradale. Inoltre  Autostrade per l’Italia ha collaborato  alle  iniziative della Polizia stradale per il controllo dei casi di stato di alterazione da alcol o da stupefacenti.

Il Direttore della Motorizzazione civile ha evidenziato che la quasi totalità dei veicoli sottoposti a revisione  viene ammesso alla circolazione, dunque il parco macchine circolante non presenta particolari criticità. Numerose sono le iniziative di educazione stradale per la massima diffusione della conoscenza delle regole primarie della circolazione negli istituti scolastici della provincia da parte delle Forze di Polizia ma anche degli Enti gestori della rete autostradale.

I comandanti le Polizie Locali dei maggiori Comuni della provincia, presenti alla riunione, hanno evidenziato che nei centri abitati spesso vengono realizzati dissuasori di vario tipo, non essendo ammessi dalla normativa controlli della velocità con postazione fissa. Hanno inoltre segnalato che numerosi incidenti vedono coinvolti pedoni in attraversamento sulle strisce pedonali, ed hanno espresso preoccupazioni per la mancanza, allo stato, di infrastrutture adeguate alla circolazione dei monopattini elettrici di recente diffusione. Altro problema è rappresentato dalla scarsità di personale, a fronte della necessità di implementare i controlli su strada. Il Prefetto, nel ringraziare i presenti per la sensibilità dimostrata in merito al problema degli incidenti ed efficacia degli interventi realizzati, ha assicurato che si farà portavoce presso l’Amministrazione centrale di tali ultime istanze.

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