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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Presunti biglietti gonfiati, contestato anche il danno grave

La Procura aggiunge l'imputazione di danno grave alla truffa aggravata. Insieme al patron di Kornice alla sbarra anche Giuseppe Mazzadi, segretario della Fondazione Brescia musei

Al reato di truffa aggravata in concorso la Procura di Treviso ha voluto aggiungere un nuovo capo d'imputazione, contestando anche il danno grave. Così si è aperto oggi presso il palazzo di giustizia di via Verdi il processo a carico di A.B., patron di Kornice ed ex amministratore unico di Artematica e Giuseppe Mazzadi, segretario della Fondazione Brescia musei. Al centro del processo c'è la vicenda riguardante i presunti biglietti gonfiati per le mostre su Matisse e sugli Inca che si sono tenute a Brescia nel 2011. Il tribunale civile di Brescia, poche settimane fa, aveva già sentenziato obbligando A.B. al pagamento di 800 mila euro nei confronti del Comune di Brescia. La difesa di A.B., alla luce della decisione della Procura, ha richiesto e ottenuto il rinvio.

Le indagini, relative alle due esposizioni datate 2011, erano partite nel 2012 quando la Siae aveva reso noto di aver trovato una discrepanza tra il numero di biglietti staccati da Artematica e quello dichiarato all'amministrazione comunale per ottenere il bonus previsto dal contratto stipulato con la società. Per quella di Matisse, secondo la Siae, a comprare il biglietto sarebbero state circa 130 mila persone mentre Artematica avrebbe dichiarato di averne staccati 248 mila. Per quella sugli Inca invece i biglietti reali sarebbero stati 207 mila rispetto ai 273 mila dichiarati. Nel contratto stipulato tra Artematica e Fondazione Brescia musei c'era però una clausola: la fondazione, se fosse stato superato un determinato numero di visitatori, si sarebbe impegnata a versare un bonus ad Artemtica. Gli accordi prevedevano 230 mila ingressi per la mostra su Matisse e 200 mila per quella sugli Inca. In questo modo la società di A.B. avrebbe incassato 790mila euro, iva esclusa, senza aver staccato, secondo quanto sostiene l'accusa, tutti quei biglietti.

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