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Cronaca

Riciclaggio di auto dalla Bulgaria alla Marca: operazione della polizia stradale di Treviso

Stroncata una banda composta da 5 cittadini bulgari, che venivano indagati per il reato di riciclaggio internazionale di veicoli, reato punito con pene fino a 12 anni di reclusione. Il traffico illecito scoperto supera ampiamente i 100mila euro

TREVISO Sono stati tutti oggetto di appropriazione indebita in Bulgaria nel 2016 i veicoli di recente sequestrati dalla squadra di polizia giudiziaria della Polizia Stradale di Treviso, a darne conferma è stato il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’interno, che lo ha comunicato in questi giorni. Si conclude così, dopo circa un anno di indagini, una complessa attività investigativa inerente il riciclaggio di veicoli provenienti dall’estero denominata “Operazione Vrtsa”. Questa attività è stata avviata nel mese di agosto del 2017, quando, durante un normale controllo amministrativo nei confronti di un’autorivendita presente nella zona di Treviso nord, gli agenti scoprivano un’autovettura d’importazione bulgara, una Nissan Qashqai con il numero di telaio contraffatto.

Successivi accertamenti permettevano di appurare che il veicolo sebbene proveniente dal mercato bulgaro, veniva introdotto nello stato italiano utilizzando documenti di circolazione austriaci per facilitarne la reimmatricolazione. Risulta infatti più facile reimmatricolare un veicolo proveniente da uno stato appartenente all’Unione Europea piuttosto che da un paese extraeuropeo. Gli agenti insospettiti dalla documentazione presentata per immatricolare il veicolo, hanno deciso di effettuare ulteriori controlli anche sulle altre autovetture commercializzate dal rivenditore, constatando che altri 5 veicoli, anch’essi provenienti dalla Bulgaria, venivano importati in Italia con il medesimo modus operandi “truffaldino” da dei commercianti di veicoli di nazionalità bulgara per poi essere rimessi in vendita dall’ignaro titolare dell’autorivendita trevigiana.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Treviso, tra giugno e luglio scorsi, anche questi 5 veicoli sono stati sequestrati (in particolare si è trattato di 4 Toyota Rav 4 e una Toyota Yaris, tutti oggetto di appropriazione indebita in Bulgaria) ed è stata così stroncata la “banda” composta da 5 cittadini bulgari, che venivano indagati per il reato di riciclaggio internazionale di veicoli, reato punito con pene fino a 12 anni di reclusione. Il traffico illecito scoperto ha un valore che supera ampiamente i 100mila euro. Nell’ambito di questa indagine sono stati controllati complessivamente 250 veicoli provenienti dalla Bulgaria e sono stati effettuati inoltre numerosi sequestri di materiale contraffatto.

L’attività d’indagine ha fatto emergere un rilevante fenomeno delinquenziale che ha coinvolto una larga fascia di soggetti danneggiati economicamente: da un lato i proprietari bulgari ai quali le autovetture sono state sottratte, dall’altro il commerciante italiano che ha acquistato i beni per poi rivenderli inconsapevolmente, per finire agli acquirenti italiani ignari della provenienza illecita degli stessi. Nell’ambito di questa operazione, che si inserisce nel più ampio e largamente diffuso fenomeno di traffico illecito di veicoli presente da anni nel territorio nazionale e che, purtroppo, non poteva mancare in un territorio come quello della provincia di Treviso, dove il mercato dell’auto ha avuto in questi anni un ruolo di rilevo nell’economia del territorio.

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