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Cronaca

Era accusato di violenza e abusi sulla moglie: vigile del fuoco assolto

Fine dell'incubo per un pompiere residente nell'hinterland trevigiano, oggi 34enne, che era finito alla sbarra con l'accusa di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia

La Corte d'Appello di Venezia ha confermato la sentenza di piena assoluzione emessa in primo grado (in abbreviato) dal Tribunale di Treviso nei confronti di un vigile del fuoco residente nell'hinterland trevigiano, oggi 34enne, che era finito alla sbarra con l'accusa di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie, che si era anche costituita parte civile.

Secondo le accuse della Procura di Treviso in una circostanza, accaduta nel 2013, l'uomo avrebbe fatto rientro a casa completamente ubriaco per poi costringere la coniuge a subire un rapporto sessuale non voluto. Lei si sarebbe rifugiata in bagno dopo l'amplesso ma il 34enne l'avrebbe raggiunta e stuprata una seconda volta. Sullo sfondo, secondo le ricostruzioni che emergono dagli atti dell'indagine, un matrimonio problematico e rapporti molto burrascosi tra il marito e la moglie, che lo accusava anche di comportarsi male con i figli. Per la difesa i fatti, così come raccontati dalla presunta vittima, non si sarebbero invece mai verificati, tanto più che una perizia tecnica ha accertato che, contrariamente a quanto sostenuto dalla donna, il vigile del fuoco sarebbe  sempre stato un padre modello. Circostanza confermata anche dai servizi sociali che hanno seguito da vicino la vita matrimoniale della coppia.

A dare un colpo al castello accusatorio erano state, in primo grado, le deposizioni di una psicologa esperta in consulenze matrimoniali e di un collega di lavoro dell'imputato. Oggi, venerdì, la fine dell'incubo per l'uomo, assolto con formula piena anche in Appello.

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