rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro / Viale Nino Bixio

Treviso e Porta San Tomaso si colorano di blu per il piccolo e malato Charlie Gard

L'idea è stata messa in atto venerdì e sabato sera dall'ex consigliere comunale Enrico Renosto. Un piccolo gesto per dimostrare che i trevigiani sono vicini alla famiglia del bimbo

TREVISO Dopo il successo della prima serata, Porta San Tomaso è tornata a illuminarsi di blu anche nella serata di sabato 8 luglio. Un piccolo gesto, forse, quello ideato dall'ex consigliere comunale Enrico Renosto, ma denso di significato e di vicinanza al piccolo inglese, negli ultimi mesi al centro di un mega dibattito internazionale su salute ed eutanasia. Diverse le persone che si sono fermate a pregare per il piccolo e che hanno lasciato dei lumini lungo la strada che porta in centro città, il tutto al 'grido' di "Pray for Charlie". Nella seconda e ultima serata della lodevole iniziativa tante mamme e tanti bambini sono passati davanti alla storica Porta trevigiana. Da segnalare anche la presenza di molti cittadini di origine mussulmana come Abdallah Karzay e Amodu, storici mediatori culturali del circolo Hilal e della Caritas trevigiana.

È infatti diventata un caso in Inghilterra e non solo la vicenda del piccolo Charlie Gard, un bimbo di appena sette mesi affetto da una rarissima malattia genetica, la sindrome di deperimento mitocondriale, che causa un progressivo indebolimento dei muscoli. Quella del piccolo Charlie è una patologia di cui si conoscono solo 16 casi al mondo: il bambino è nato apparentemente sano (al momento del parto pesava quasi 4 kg) ma già dai primi giorni di vita, invece di svilupparsi normalmente, il suo corpo ha iniziato a indebolirsi, tanto che dopo otto settimane si è reso necessario il ricovero. Da allora Charlie è in terapia intensiva, intubato: secondo i medici il suo è un caso senza speranza, per cui è meglio staccare la spina onde evitare ulteriori sofferenze al bambino.

Ma i genitori di Charlie, Connie Yates e Chris Gard, non si arrendono. La coppia vorrebbe portare il bimbo in America per sottoporlo ad un trattamento sperimentale: per questo hanno lanciato una raccolta fondi che in pochi giorni, dopo che il caso è rimbalzato sui media britannici dal Daily Mail alla Bbc, ha raggiunto quota 200mila sterline (per dare una speranza a Charlie ne servono circa un milione). Ma non è solo una questione di soldi. È giusto un simile accanimento terapeutico nei confronti di un bambino? Perfino il giudice dell’alta corte ha mostrato qualche tentennamento: "È una situazione terribile", ha detto in udienza, "Vorrei che la famiglia di Charlie sapesse quanta empatia provo nei loro confronti".

"I genitori credono che Charlie stia molto meglio di quanto non pensino i medici", ha detto ai magistrati il legale della famiglia. Un concetto che Connie e Chris hanno poi ribadito in tv sulla Bbc: "Charlie riesce a muovere la bocca, le mani. Non le apre del tutto, ma può aprire gli occhi e vederci, può reagire a noi. Non crediamo affatto che stia soffrendo". Ma i medici del Great Ormond Street Hospital di Londra la pensano diversamente: "La posizione dell’ospedale è che ogni giorno che passa è un giorno che non è nell’interesse del bambino". Una frase forse infelice se l’alternativa è staccare le macchine e condannare Chris a una morte certa. 

Porta San Tomaso per Chalie Gard

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Treviso e Porta San Tomaso si colorano di blu per il piccolo e malato Charlie Gard

TrevisoToday è in caricamento