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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Santa Bona / Via Santa Bona Nuova

Rivolta nel carcere di Santa Bona, olio bollente contro gli agenti

La sommossa avvenne nel febbraio 2013 e ora, al termine degli accertamenti della Procura, saranno sette le persone che finiranno di fronte al giudice. Sono tutti cittadini nordafricani

Fu una vera e propria sommossa, accesa dall'insofferenza per le precarie condizioni in cui avrebbero vissuto i reclusi, quella andata in scena nella casa circondariale trevigiana di Santa Bona il 17 febbraio del 2013 e il cui bilancio fu di sette agenti di polizia penitenziaria feriti, una cella quasi interamente distrutta e nove arrestati. A sei anni da quella sera di violenza i responsabili della rivolta (uno è già stato espulso ed è quindi uscito dal processo) sono stati rinviati a giudizio al termine dell'udienza preliminare svoltasi stamattina, giovedì, in tribunale a Treviso. Lesioni aggravate, danneggiamento aggravato e resistenza aggravata dall'uso delle armi i reati per i quali gli otto, tutti stranieri di origine nordafricana, compariranno davanti al tribunale in composizione collegiale il 20 ottobre del prossimo anno.

A dare fuoco alle polveri sarebbero state le proteste degli occupanti della cella numero 12 del carcere trevigiano che lamentavano il sovraffollamento e le condizioni di vita quotidiana divenute a loro dire insopportabili. La sera del 17 febbraio la protesta degenerò velocemente in violenza: i carcerati infatti iniziarono  a a distruggere suppellettili e mobilio della cella, poi utilizzarono  un materasso come ariete per cercare di sfondare la porta, che a quell'ora era chiusa. Le guardie penitenziarie intervennero prontamente ma al loro arrivo furono letteralmente aggredite dai nove nordafricani, 8 marocchini e 1 tunisino che, per fare in modo che non riuscissero a entrare nella cella, scagliarono contro i poliziotti olio bollente. Gli agenti vennero anche bersagliati con suppellettili mentre da dentro la cella partiva una sorta di fuco di sbarramento utilizzando bombolette di gas del tipo che viene usato in campeggio avvolte in stracci imbevuti di liquido infiammabile. Nel frattempo dalla cella attigua altri detenuti, anche questi stranieri, iniziavano a urlare per sostenere i rivoltosi e per chiamare anche il resto dei  reclusi alla sommossa.

Alla fine i poliziotti riuscirono a farsi strada nella cella ma la calma tornò solo un violentissimo confronto fisico, con i nove nordafricani che presero gli agenti della penitenziaria a calci e pugni prima di venire separati e portati in una zona di sicurezza. I sette poliziotti, che si sono costituiti parte civile, se la cavarono con lesioni fortunatamente solo lievi ai polsi alle ginocchia, qualche escoriazione e qualche scottatura a causa dell'olio bollente.

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