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Cronaca

La mobilitazione: giovedì sciopero dei lavoratori del pubblico impiego

Obiettivo il rinnovo del contratto di lavoro del comparto, scaduto da 7 anni, con proposta di riorganizzare i servizi pubblici nel territorio. In provincia di Treviso, riguarderà 17mila lavoratori

TREVISO Dopo una capillare campagna di informazione che ha coinvolto i dipendenti di tutti gli Enti pubblici della Marca Trevigiana, le federazioni unitarie dei lavoratori pubblici CGIL FP, CISL FP e  UIL FPL di Treviso hanno spiegato oggi nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sede Cisl di Treviso le ragioni dello sciopero regionale del 26 maggio, che culminerà con una manifestazione a Venezia. L'obiettivo è il rinnovo del contratto di lavoro del comparto, scaduto da 7 anni, richiesta accompagnata da una articolata proposta di riorganizzazione dei servizi pubblici nel territorio. Lo sciopero, in provincia di Treviso, riguarderà 17mila lavoratori.

“Siamo orgogliosi di rappresentare migliaia di lavoratori che attraverso il loro lavoro garantiscono la fruizione dei diritti e dei servizi per il cittadino - dice Ivan Bernini segretario generale FP CGIL di Treviso - lavoratori che in questi anni di assenza del rinnovo dei contratti, con il 2016 sono 7 anni, e con politiche che hanno tagliato risorse, personale e tutele, spesso umiliati da campagne diffamanti che hanno colpito tutti indistintamente, non possono essere ancora e ulteriormente vessati da un Governo che nonostante gli impegni presi non ha stanziato alcuna risorsa per il rinnovo del contratto per i prossimi tre anni. Anzi – sottolinea Bernini -, pensa di tagliare ancora sulle retribuzioni, sul personale e sui servizi”.

Umberto Pinton, segretario generale UIL FPL Belluno-Treviso, rincara la dose: “un datore di lavoro, quello pubblico, che sta dimostrando, diversamente da quanto afferma mediaticamente, che non ha nessuna intenzione di rinnovare i contratti scaduti, nonostante la Corte Costituzionale ne abbia sancito l’illegittimità del comportamento, e che sta smantellando e disinvestendo sul bene pubblico. Un Governo che spinge verso le privatizzazioni dei servizi pubblici locali, che si dichiara riformatore ma che poi applica quanto già previsto dai Governi nel 2009. Nulla di nuovo sotto il cielo, nulla che neanche astrattamente assomigli a una vera riforma”.

Le federazioni unitarie hanno presentato delle proposte che vanno in una giusta direzione riformatrice. Per noi – aggiunge Fabio Zuglian, segretario generale CISL FP Belluno Treviso -, rinnovare il contratto significa riorganizzare le pubbliche amministrazioni intervenendo sulle criticità organizzative, valorizzando le eccellenze per farne diventare il modello, rendendo i servizi vicini ai cittadini e per i cittadini. Ma queste riforme si fanno insieme e non contro i lavoratori. Invece pare evidente che nonostante gli impegni presi anche dal ministro Madia, in particolare dopo l’aggregazione dei comparti pubblici, non vi sia nessuna volontà di rispettarli”.

“Non ci sono più scuse - concludono i segretari delle federazioni unitarie della Marca - il tempo è ormai scaduto. Con la proclamazione dello sciopero e l’adesione alla manifestazione regionale a Venezia ci rivolgiamo a tutti gli Amministratori locali, ai cittadini e alle imprese. Il servizio pubblico può migliore se sul lavoro si investe e non continuando a reggersi a discapito dei diritti e delle condizioni dei lavoratori”.

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