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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Metalmeccanici: sciopero da record nella Marca, adesione oltre l’85%

Ferma la produzione industriale. Fiom Fim e Uilm: “Il contratto nazionale sul piano salariale deve essere strutturato per tutti i lavoratori”

TREVISO “Per questa seconda tornata di sciopero si rinnova una massiccia adesione. L’insoddisfazione dei lavoratori è palpabile anche nella Marca trevigiana, dove mediamente si sono registrate assenze dal posto di lavoro ben oltre l’85%, in particolare per quanto riguarda la produzione”. Esprimono soddisfazione le segreterie provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil che riportano le percentuali di adesione alle otto ore di sciopero nazionale proclamate per la giornata odierna a favore di un buon rinnovo del CCNL e contro le inaccettabili proposte delle parti datoriali su salario e sistema contrattuale.

Alcuni numeri. Si ferma la produzione delle grandi realtà industriali trevigiane quali: Itla di Mogliano e Fonderie Corrà di Montebelluna 100%, Omkeestrack di Ponzano 95%, Electrolux di Susegana 95% per la parte operaia e complessivamente 80%, Stam di Ponzano, Ocsa di Crocetta del Montello, Climaveneta di Treviso, Rica Gruppo Zoppas di Vittorio Veneto, Berco di Castelfranco Veneto e Sveda di Silea 90%, Sole di Oderzo e Breton di Vedelago e Castello di Godego 85%, Fisher & Pykel di Borso del Grappa, Faber di Castelfranco e De Longhi di Mignagola 80%, Sipa Gruppo Zoppas di Vittorio Veneto, Comec di Bodoere e Dhir Gruppo Ali di Castelfranco 70%, Sile Caldaie di Casier e Officine Visentin di Preganziol 60%. Oltre ad aver aderito allo sciopero Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil di Treviso hanno manifestato con i circa 7mila lavoratori e le lavoratrici metalmeccanici veneti a Vicenza. Dalla Marca sono partiti 10 pullman organizzati dai Sindacati, si stima che la partecipazione dei trevigiani si attesti sul migliaio di presenze nel capoluogo berico.

“L’obiettivo - spiegano i segretari generali Enrico Botter (FIOM CGIL), Antonio Bianchin (FIM CISL) e Stefano Bragagnolo (UILM UIL) -, a 6 mesi dall’avvio del negoziato, è quello di far cambiare e superare le rigidità confermate da Federmeccanica e Assistal, che impediscono di realizzare un buon contratto per la categoria. In particolare, i Sindacati ritengono inaccettabile la proposta delle parti datoriali sul salario e sul sistema contrattuale. Attraverso questo sciopero unitario – hanno aggiunto i segretari generali - abbiamo ribadito con forza la necessità di un CCNL che garantisca il salario di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori metalmeccanici, che qualifichi le relazioni industriali, estenda la contrattazione di secondo livello a tutti gli aspetti che compongono la prestazione lavorativa, migliori le condizioni di lavoro, tuteli tutte le forme di impiego e l’occupazione, faccia ripartire gli investimenti e promuova una nuova politica industriale: questo è il vero rinnovamento che chiedono i lavoratori e di cui c’è bisogno anche nel nostro territorio, dove il settore industriale ancora stenta a ripartire”.

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