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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Filmati con la telecamera nascosta mentre fanno sesso con la squillo e ricattati

Arrestati dalle forze dell'ordine un kosovaro e due albanesi. Uno dei clienti è stato picchiato e rapinato dalla banda: scatta la denuncia e la trappola per smascherare l'estorsione

TREVISO Filmavano, con una telecamera nascosta, gli incontri di uomini, spesso sposati, con una lucciola e poi scattavano le minaccce e le richieste di denaro per non inviare a mogli o fidanzate il filmato hard. A finire in carcere a Santa Bona, per estorsione, rapina aggravata, lesioni e indebito utilizzo di carta di credito, un cittadino kosovaro di 30 anni e due albanesi di 22 e 23 anni. Gli incontri a luci rosse tra le "vittime" e la compiacente prostituta, avvenivano in un appartamento di San Zeno. I fedifraghi, terrorizzati, pagavano subito quanto richiesto ma i malviventi proseguivano poi con altre intimidazioni per ottenere soldi. Uno dei clienti, picchiato e rapinato, si è deciso a denunciare tutto, dando così il via alle indagini. Solitamente ad aprire la porta ai clienti della prostituta era un uomo, il "fidanzato" (uno dei tre): tanto discreto era durante l'amplesso, quanto determinato poi nel richiedere altro denaro per il "filmino" girato all'insaputa dell'uomo di turno. In un caso una delle "vittime" ha tentato la ribellione ma è stato preso a pugni e derubato di portafogli e bancomat, con cui poi è stato effettuato un prelievo. Per molti l'incubo continuava anche dopo il primo pagamento ed era costretto a versare ai banditi altri soldi. L'indagine ha portato ad ammanettare i tre malviventi giovedì scorso: ieri, lunedì, l'udienza di convalida del fermo presso il tribunale di Treviso. Per tutti e tre, difesi dagli avvocati Alessandra Nava e Silvia Di Napoli, è stata disposta la carcerazione a Santa Bona.

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