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Cronaca

Spaccio di marijuana, arrestato ex profugo: studente spende 4mila euro in droga

Operazione della polizia locale di Treviso: oltre ad un senegalese di 23 anni è stato fermato anche un 37enne dominicano. Rifornivano di droga molti giovanissimi, tra i clienti anche un minore

TREVISO Per acquistare dosi di marijuana dal suo pusher di fiducia uno studente trevigiano aveva investito, dall'inizio del 2017, ben 4mila euro. Questo uno dei risvolti più singolari dell'operazione anti-droga della sezione di polizia giudiziaria della polizia locale di Treviso che ha portato ad arrestare un senegalese di 23 anni, ex richiedente asilo e ora irregolare, ed un dominicano di 37 anni. Da tempo gli investigatori erano sulle tracce dell'africano: dopo aver scovato alcuni clienti del pusher è scattato, venerdì, il blitz per stringergli le manette ai polsi.

Lo straniero è stato fermato nel sottopasso ferroviario della stazione di Treviso grazie al fiuto dell'unità cinofila della polizia locale, il cane Trixie. Il 23enne aveva in tasca pochi grammi di droga mentre all'interno della sua attuale residenza, in vicolo Fontane, sono stati rinvenuti 42,6 grammi di hashish, 60,5 grammi di marijuana e 21,5 grammi di una sostanza stupefacente non ancora identificata. Presso la precedente abitazione, in cui il senegalese viveva, gli agenti della polizia locale, coordinati dal vicecomandate della polizia locale di Treviso, Giovanni Favaretto, hanno sorpreso e arrestato anche il complice dominicano che nascondeva in camera da letto 75 grammi di marijuana e 355 euro in contanti, frutto probabilmente della sua attività di spaccio. In casa anche un altro giovane che si trovava sotto effetto di sostanze stupefacenti ed è stato soccorso dal Suem118 e portato in pronto soccorso per accertamenti.

Ai pusher, tra i principali fornitori di droghe leggere tra il quartiere di San Zeno e il centro storico (anche un minore tra gli identificati), sono stati sequestrati anche i vari telefoni cellulari utilizzati per contattare i clienti: smartphone che anche durante la conferenza stampa continuavano a suonare. I telefoni saranno ora analizzati per consentire agli investigatori di chiarire quanto ampio fosse l'effettivo giro di spaccio della droga. Il processo a carico degli spacciatori sarà celebrato il prossimo 21 marzo: nel frattempo entrambi sono stati rimessi in libertà con il 23enne che è stato sottoposto all'obbligo di firma.

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