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Cronaca Santa Bona / Via Angelo Ronchese

Malmena madre e sorelle, il giudice lo allontana da casa

«Sono stanco di essere l'unico che porta i soldi a casa, io guadagno e loro spendono»: ha detto al gip il 19enne durante l'interrogatorio di garanzia seguito all'ennesimo violento litigio

Allontanamento dalla casa familiare, divieto di avvicinamento e di contatto con la madre e le sorelle. E' questa la misura acautelare applicata dal gip nei confronti di S.P., un 19enne residente in via Ronchese a Treviso denunciato per maltrattamenti familiari, lesioni e minaccia. La querela nei confronti del giovane è stata presentata la scorso 30 luglio ma secondo le accuse che gli vengono rivolte dalla madre e le due sorelle i maltrattamenti e le botte sarebbero andati avanti per ben due anni.

«Se voi due chiamate i carabinieri io vi accoltello, voi dovete avere paura di me»: aveva detto il 19enne alle tre donne, che invece hanno invece trovato il coraggio di chiedere aiuto per liberarsi da un regime di vita che aveva trasformato l'appartamento in cui risiedono in una casa degli orrori. Insulti, umiliazioni, schiaffi, pugni e calci anche al basso ventre e tutto a causa di dissapori di natura economica. «Sono stanco di essere l'unico che porta i soldi a casa, io guadagno e loro spendono»: ha detto al gip il 19enne durante l'interrogatorio di garanzia svoltosi oggi, mercoledì. Aggiungendo: «Mia sorella frequenta un brutto giro di amici ma lei non lo vuole capire. Mi arrabbio  perché non voglio che frequenti quella gente».

Ad avere la peggio soprattutto la 15enne, che in alcune occasioni sarebbe stata fatta oggetti di veri e propri pestaggi: prima sberle e pugni in viso, poi una volta finita a terra il fratello le si sarebbe accanito contro con calci e ginocchiate al ventre e al basso ventre, tanto che  a seguito di una di queste aggressioni la ragazzina si sarebbe rivolta anche al pronto soccorso, dove le è stata diagnosticata una lesione politraumatica. A prendere le botte però è stata anche l'altra sorella, più grande. E' il 30 luglio quando nell'appartamento di via Ronchese sarebbe scoppiata una furibonda lite. La maggiore delle sorelle racconta di essere stata presa per i capelli e strattonata e poi presa a schiaffi tanto da rimediare un trauma facciale.

Ultimo litigio la sera del 30 luglio. «Se chiamate i carabinieri vi uccido»: avrebbe urlato il ragazzo brandendo un coltello. E poi, rivolgendosi alla sorella più piccola: «A settembre quando andrai a scuola troverai uno molto più grande che ti picchierà. Se vuole essere pagato io lo pago quanto vuole, basta che ti uccida». Minacciando anche la madre: «Dovessi morire ora -le avrebbe urlato contro il 19enne puntandole addosso il coltello-  se le tue figlie vanno a fare denuncia ai carabinieri...dovessi morire ora, te lo giuro, io le faccio fuori, ok? Prepara le bare, io ho avvisato, non gli conviene tanto».

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