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Cronaca

Truffa delle auto-fantasma, ventisei indagati nel Trevigiano

Vendevano automobili di lusso inesistenti a società di leasing, per poi affittarle e denunciarne il furto. Indagati ventisei volti noti della Treviso-bene

Si tratta di una truffa da oltre tre milioni di euro e vede protagonisti volti noti della Treviso-bene. Avvocati, baristi, personaggi televisivi, funzionari della Motorizzazione Civile, titolari di agenzie automobilistiche: al termine delle complesse indagini condotte dalla Guardia di Finanza, la Procura ha firmato ventisei richieste di rinvio a giudizio.

La contestazione ai ventisei indagati è quella di aver gestito o partecipato a un traffico di vetture di lusso che esistevano solo sulla carta e, quindi, di aver raggirato società di leasing e compagnie di assicurazione. Alcuni degli indagati devono rispondere anche di associazione a delinquere.

A vendere in Italia le auto-fantasma erano due società con sede nella Repubblica Ceca, gestite rispettivamente da un ventinovenne di Treviso e da un padovano di 34 anni. I veicoli, però, erano già rottamati all’estero perché distrutti in incidenti stradali o circolanti negli Stati Uniti. Gli acquirenti erano privati o ditte individuali, individuati dagli inquirenti in un trentanovenne di Mogliano, un trentaquattrenne di San Biagio e una trentenne di Castelcucco, che con la complicità di due funzionari della Motorizzazione, un uomo di 67 anni di Castelfranco e un cinquantaquattrenne di Treviso, immatricolavano le automobili presentando documenti fasulli.

Le vetture venivano poi cedute a ignare società di leasing trasmettendo solamente i documenti, senza il passaggio materiale del veicolo. A quel punto un complice dell’organizzazione prendeva il mezzo in leasing e dopo alcuni mesi ne denunciava il furto, anch’esso inesistente. Come appartenenti a quest’ultimo livello dell’organizzazione sono finiti sotto inchiesta un avvocato trevigiano di 36 anni, un parrucchiere di Paese di 27 anni e il padre, il titolare di alcuni locali di Casier, un ex tronista e altre tredici persone, anche fuori dalla Provincia di Treviso.

Vittime del vasto raggiro erano le società di leasing che compravano i veicoli-fantasma e le compagnie di assicurazione chiamate a risarcire il mezzo rubato. Da quanto emerso dalle indagini, il traffico di automobili, gestito da un trentottenne vicentino, sarebbe andato avanti per due anni, dal 2008 al 2010, e avrebbe riguardato sedici vetture di lusso, il valore delle quali spaziava dai 95mila euro di una Mercedes S 600 limousine ai 270mila euro di una Ferrari 599 Gtb.

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