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Cronaca

Turismo equestre, approvata nuova legge in Regione

Il presidente del Veneto saluta l’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge contenente disposizioni per il turismo equestre e la valorizzazione delle attività con gli equidi

TREVISO “Ci siamo dotati di uno strumento legislativo importante, che ci pone ancora in prima fila nell’offerta del turismo emozionale e che contribuirà a organizzare e valorizzare le tante attività legate al cavallo e agli altri equidi e al loro secolare rapporto con l’uomo. Se l’interesse e la passione per l’equiturismo nel Veneto sono in crescita, lo si deve sicuramente al nostro territorio incantevole, che si può scoprire e godere in modo ancor più originale, percorrendolo insieme a quello straordinario compagno di viaggio che è il cavallo. Mi auguro che questa legge fornisca anche uno stimolo allo sviluppo di nuove opportunità imprenditoriali legate al turismo, all’escursionismo e allo sport equestri, che rappresentano una ricchezza culturale ma anche economica”.

Così il presidente del Veneto saluta l’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge contenente disposizioni per il turismo equestre e la valorizzazione delle attività con gli equidi. “Una norma – sottolinea l’assessore regionale al turismo – che fissa gli elementi cardine per lo svolgimento di attività che registrano un costante aumento del numero di appassionati, ma anche di aziende che intendono operare in quest’ambito. Il turismo equestre è un turismo slow, che si integra perfettamente ad altri segmenti, quali il turismo enogastronomico, rurale, culturale, dell’escursionismo ambientale e sportivo, ma anche a prodotti turistici consolidati e maturi, come ad esempio quelli di mare, montagna e lago, svolgendo una funzione di delocalizzazione e di destagionalizzazione”. “Ringrazio – conclude l’assessore al turismo Federico Caner – tutti i consiglieri che hanno contribuito a migliorare il testo e la competente commissione consiliare che su questo disegno di legge della Giunta ha lavorato con interesse e impegno. Esprimo gratitudine anche alle associazioni del settore equestre, che hanno fornito suggerimenti preziosi per la ‘costruzione’ di questa norma che disciplinerà la realizzazione e l’organizzazione delle ippovie, dei punti di sosta e ristoro, dei centri ippici, ma anche la valorizzazione dei mestieri antichi legati al cavallo e le attività di ippoterapia”.

Esprime grande soddisfazione anche la consigliera regionale Cristina Guarda (Amp) per l’approvazione della normativa sul turismo equestre in Veneto. “Finalmente il turismo equestre ha una legge efficace, grazie anche ad una serie di modifiche e miglioramenti che sono il frutto di un lavoro che ho impostato in quest’ultimo anno e mezzo di stretto confronto con le associazioni e le federazioni di cavalieri e centri ippici veneti. Segno che solo l’attenzione di chi ha competenza sul tema poteva fare davvero la differenza”. Continua la consigliera: “Il testo iniziale era ben costruito ma a mio avviso non sufficiente. Il pressing costruttivo che ho avviato con l’assessorato al turismo ha  portato ad una ricalibratura che ha consentito di raggiungere vari risultati. Oltre all'ufficializzazione per legge del percorso utile alla riuscita del progetto delle 12 ippovie venete, in corso di realizzazione, è di grande importanza l’aver ottenuto sia la garanzia di fondi per la manutenzione necessaria a garantire l'accessibilità e la sicurezza dei percorsi, sia la valorizzazione delle collaborazioni con le associazioni del mondo del cavallo, le uniche che possono, grazie alle proprie conoscenze, contribuire a garantire la percorribilità e alla sicurezza delle ippovie”.Guarda mette inoltre in evidenza altri passaggi della legge, tra cui “l'identificazione di green-ways, percorsi verdi/sentieri in cui il passaggio di equidi e cavalieri non potrà essere vietato, e la revisione delle piste ciclabili esistenti, prevedendo percorsi alternativi o paralleli su cui potrà essere garantito il passaggio degli appassionati con i propri cavalli. Sono passaggi essenziali perché assicurano ai cavalieri spostamenti e passaggi sicuri oltre che integrabili con altre forme di turismo slow”.

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