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Cronaca Vedelago

Crak Sira: buco da 12 milioni di euro, spariti beni per 600mila euro

L'indagine della Guardia di Finanza di Treviso che ha portato all'arresto di Carmen Favaro, la 57enne titolare della storica azienda di Fossalunga di Vedelago. Imprenditrice ai domiciliari: sarà sentita in mattinata dal gip del tribunale di Treviso

VEDELAGO Le accuse che hanno portato al suo arresto sono pesantissime: bancarotta documentale e per distrazione e omessi versamenti dell'Iva. Carmen Favaro, la 57enne imprenditrice, titolare dello storico negozio "Sira" di Fossalunga di Vedelago (fallito nel  dicembre 2016), si trova ora agli arresti domiciliari e nella mattinata di oggi, mercoledì, comparirà di fronte al gip del Tribunale di Treviso. Secondo quanto accertato dagli investigatori del nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Treviso, la donna  avrebbe distratto liquidità e beni di magazzino per oltre 600 mila euro, in danno dei creditori esposti per oltre 12 milioni di euro.

I meticolosi accertamenti svolti dai finanzieri hanno permesso di rilevare che l’amministratrice, a fronte di una irreversibile crisi finanziaria, anziché richiedere tempestivamente la procedura concorsuale, aveva ceduto il ramo d’azienda, senza corrispettivo, ad una società appositamente costituita (una new company) ed a lei stessa riconducibile. Anche attraverso questo nuovo soggetto economico, com’è stato appurato, continuava a porre in essere analoghe condotte illecite. Una volta resasi conto che il fallimento era ormai inevitabile, la donna ha persino distrutto ed occultato la contabilità dell’ultimo biennio e danneggiato irreparabilmente il server aziendale, nel tentativo di impedire la ricostruzione degli affari sociali e del patrimonio.

La brillante operazione delle fiamme gialle che si inquadra nelle attività a salvaguardia del mercato, della libera concorrenza e della tutela delle imprese che operano nel rispetto delle regole ha fornito alla Procura della Repubblica di Treviso, con minuziosi, accurati esami testimoniali e documentali, un quadro indiziario a supporto della misura restrittiva degli arresti domiciliari, pienamente condiviso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Treviso, che lo ha definito “grave ed univoco”.

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