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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Sant'Ambrogio di Fiera / Viale IV Novembre

Far west a Villorba: spari contro un camper di nomadi, ferita 49enne

Agguato in un terreno privato di viale IV novembre. Sull'episodio indaga la polizia di Treviso. La donna è ricoverata al Ca' Foncello. I residenti, sentiti tre spari, hanno lanciato l'allarme. Il sindaco Serena chiede al Prefetto di Treviso un tavolo per l'ordine e la sicurezza pubblica

Ci sarebbe un regolamento tra clan di nomadi alla base della sparatoria avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì a Villorba, in un campo che si trova tra viale IV novembre, all'incrocio con via Rocchette. Ignoti, poco dopo l'1.15 circa, da un'auto in transito, hanno preso a pistolettate un camper di una coppia di nomadi, marito e moglie, che si trovava posteggiato li con altri mezzi. A restare ferita è stata la donna, una 49enne di origini bergamasche, è stata colpita ad una gamba da uno dei proiettili. Il marito, di 47 anni, ha fatto salire la moglie a bordo di un'auto, per accompagnarla verso il pronto soccorso del Ca' Foncello di Treviso. Nel frattempo un'ambulanza del Suem 118, allertata di quanto accaduto, ha intercettato il mezzo nei pressi dell'Ippodromo Sant'Artemio e ha prestato le prime cure alla 49enne. L'ambulanza, scortata in ospedale da una volante della Questura (che era stata fermata nel frattempo dal personale del Suem, incrociandosi nella zona di Santa Maria del Rovere), ha poi raggiungo il Ca' Foncello. La donna, non in pericolo di vita, si trova attualmente ricoverata presso il nosocomio trevigiano.

A lanciare l'allarme a polizia e carabinieri di Treviso sono stati alcuni residenti della zona di Villorba in cui è avvenuto l'agguato: sono stati sentiti distintamente tre spari. Volanti e "gazzelle" hanno subito diramato le ricerche: dopo aver intercettato l'ambulanza, un'altra pattuglia ha raggiunto l'area della sparatoria. La donna viveva all'interno di un camper posteggiato all'interno di un'area privata, con il marito. I due dormivano e sono stati risvegliati da alcuni rumori: inizialmente non avevano capito che si trattava di colpi di pistola. Hanno realizzato quanto era avvenuto quando la moglie ha iniziato ad accusare un dolore ad una gamba ed ha scoperto di essere stata attinta da un proiettile. Illesi tutti gli altri occupanti di un'altra roulotte, tra cui il figlio 20enne della donna e un altro uomo, sempre nomade. Sull'episodio indaga ora la squadra mobile di Treviso. La polizia scientifica avrebbe già repertato alcuni bossoli e altro materiale utile alle indagini. Saranno inoltre acquisite le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Nel frattempo si scava nel passato degli occupanti del campo nomadi, quasi tutti pregiudicati, per accertare quali siano state le motivazioni che hanno armato i responsabili di questo agguato.

Marco Serena, sindaco di Villorba, si è detto fin da subito molto preoccupato per l'accaduto: «Chiederò subito alla Prefettura che venga convocato un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica: la zona, un'area privata, è da sempre monitorata dalla polizia locale. I residenti sono ovviamente molto preoccupati».

Nel pomeriggio il Comune di Villorba ha emesso un comunicato che qui riportiamo. «La Comunità di Villorba esercita da sempre un efficace ed intelligente controllo sociale del territorio ed è sempre pronta a segnalare con solerte intelligenza alle forze dell’ordine ogni anomalia che le si manifesti o di cui abbia a sua volta ricevuto notizia. Al controllo sociale si affianca il servizio costante di pattugliamento di prevenzione effettuato di concerto tra le diverse forze di polizia già da diversi anni e l’utilizzo della video sorveglianza. Quindi - commenta Marco Serena, sindaco di Villorba - la sicurezza dei cittadini è sempre in primo piano nel nostro Comune e i casi limite come il recente fatto di cronaca, grave in sé, non sono tali da dover subito pensare che possa essere messa in discussione il nostro proverbiale quieto vivere. Ciò non significa che l’episodio della sparatoria in area privata, tutto da chiarire, non debba essere preso in seria considerazione, quindi oltre a chiedere un’urgente convocazione al Prefetto del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica intensificheremo ancora di più i controlli su persone e attività già monitorate».

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