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Cronaca Castelfranco Veneto

Monsignor Rizzo, vicario generale di Treviso, in visita al San Giacomo

Rizzo ha sostituito il vescovo monsignor Gardin, bloccato da un problema di salute. Durante la visita il vicario ha incontrato i malati, il personale e i dirigenti

Il vescovo di Treviso, Mons. Gianfranco Agostino Gardin, aveva preparato con cura la sua visita all'Ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto, ma un problema di salute lo ha trattenuto a Treviso.

 

Per questo ieri, al suo posto, la visita è stata effettuata dal vicario generale della diocesi di Treviso, Mons. Giuseppe Rizzo.

Il vicario ha celebrato la messa presso la cappella dell'ospedale, insieme a don Claudio Zanon, cappellano dell'Ospedale. Alla funzione hanno partecipato il personale sanitario e sociosanitario, il direttore generale dell'Ulss 8 dottor Renato Mason e la direzione strategica.

“L'ospedale, le scuole, il luoghi di lavoro sono parte fondamentale di una città, sono la storia della città – ha detto nell'omelia monsignor Rizzo - Conoscendo l'ospedale, vivendo l'ospedale si impara ad amarlo”.

Salutando Mons. Rizzo, anche il dottor Mason ha sottolineato il rapporto particolarissimo che esiste tra città e ospedale, in particolare nell'Ulss 8, dove le prime notizie di luoghi di cura e accoglienza per i malati risalgono al 1233 per Castelfranco Veneto e al 1253 per Valdobbiadene.

Mason ha colto l’occasione per presentare una piccola carta d'identità dell'Ulss 8 e un essenziale bilancio dei cinque anni del proprio mandato, che scadono il prossimo 31 dicembre.

“Ormai la nostra Ulss arriva oltre i 250mila abitanti, con il 12,2 per cento di utenti stranieri – ha esordito il dottor Mason - Forse anche per merito loro, sono 30mila, il saldo nati morti è positivo. Nel 2012 sono nati ad oggi 2398 bambini e decedute circa 2000 persone. Tuttavia l'Ulss sta invecchiando mediamente, anche perché l'aspettativa di vita in dieci anni è aumentata di circa 3 anni. Una situazione che, nonostante le risorse siano sempre le stesse, ci obbliga a mantenere una rete di assistenza sociale, di assistenza domiciliare e di case di riposo efficiente”.

 “Oltre ad avere un bilancio in buon pareggio, abbiamo un tasso di ospedalizzazione già al di sotto degli standard previsti dalla Regione. Ma quello che oggi assorbe le maggiori risorse è il territorio: una rete di servizi per la famiglia, per gli anziani, per la disabilità e per le varie forme di dipendenza”.

Mason si è soffermato anche sulla piaga del gioco d'azzardo, ormai tra le principali cause di richiesta di aiuto rivolta all'Ulss, e sul tema dell'autismo. Infine ha ricordato il fondamentale contributo dell'associazionismo e del volontariato.

Anche Mons. Rizzo, prima di recarsi a far visita agli ammalati, ha ricordato la centralità delle professioni d'aiuto, medici infermieri, ma anche insegnanti, operatori sociali, per lo sviluppo di una città “transitiva”, in cui gli individui sono “buoni conduttori” di energia vitale.

“Ovvio poi – ha concluso Rizzo – che essendo l'ospedale un 'grande albero' sia più esposto ai venti, alle critiche della cronaca spicciola, ma occorre guardare al lungo periodo, avere una visione, puntando alla storia più che alla cronaca”.

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