Un'articolata indagine del Comando Provinciale di Treviso si è conclusa con la denuncia di due coniugi del Vittoriese, che prestavano denaro a un conoscente pretendendone la restituzione a interessi pari al 400 per cento.

Gli accertamenti sono partiti dopo che un imprenditore, che aveva contratto un debito con la coppia, si è rivolto alla Guardia di Finanza. L'uomo, trovatosi in una situazione di dissesto economico, dovuto in parte a investimenti sbagliati e in parte a una cattiva gestione aziendale, si era rivolto al conoscente per ottenere liquidità. Al momento della restituzione del prestito, però, all'imprenditore erano state richieste somme di denaro altissime.

I militari della Brigata di Vittorio Veneto hanno quindi svolto indagini di natura bancaria sui conti correnti dei coniugi, che hanno permesso di accertare che le operazioni di prestito di denaro e le successive restituzioni, avvenute tramite assegni bancari, avevano assunto, tra il 2007 e il 2008, natura usuraria.

Dalle indagini è emerso che, nel 2007, a fronte di un prestito di circa duecentomila euro era stata restituita ai due una somma complessiva di oltre trecentomila euro, ad un tasso d'interesse di quasi il 50 per cento. L'anno successivo, a un prestito di circa novantamila euro era stato applicato un tasso d'interesse vicino al 400 per cento.

Immediata, dunque, la denuncia dei coniugi per usura, con l'aggravante della conoscenza, da parte degli usurai, dello stato di bisogno dell'imprenditore.